Novanta chilometri a piedi per realizzare il suo sogno andare a scuola. Dedichiamo il Natale a questo tredicenne coraggioso.
Nel cuore dell'Africa esiste ancora la schiavitu'. Uomini comprati e incatenati loro non brinderanno al Duemila. Stiamo parlando del Sudan. In quella nazione domina un regime violento e oppressivo, forte di buoni rapporti con la Francia.
Da quella nazione e' da poco fuggito Paolino, tredicenne con un sogno in tasca.
La sua storia puo' servirci a ripensare la scuola, il Natale, il senso stesso della vita. E ve la raccontiamo attraverso le parole di un missionario comboniano, padre Kizito, che lo ha aiutato "Avevo conosciuto Paolino quando aveva nove anni, a Teberi, nell'agosto del '95, durante il mio primo viaggio fra i Nuba. Lo avevo poi rivisto diverse volte e ne avevo notato l'intelligenza, la vivacita' e il grande senso di responsabilita'. Paolino ha perso il papa' quando aveva cinque anni; oltre alla mamma ha due fratellini piu' piccoli. Quando sono andato tra i Nuba lo scorso maggio, Paolino ha fatto quasi novanta chilometri a piedi, attraverso un territorio impervio e pericoloso, per incontrarmi. Mi ha trovato sul grande spiazzo, mi ha tirato da parte e mi ha detto "Sono venuto a vederti, perche' voglio chiederti di portarmi a Nairobi a studiare. Voglio imparare per tornare a insegnare ai miei amici". Serissimo e determinato. Quando sono tornato a Nairobi ne ho parlato con Mike e Jane, della comunita' di Koinonia, e la loro reazione immediata e' stata "Fallo venire, lo terremo con noi come un figlio". E cosi' e' stato. Paolino adesso sta scoprendo un altro mondo. Tutto e' nuovo per lui. Sgrana gli occhi di fronte alle cose che non conosce, la radio, il computer, l'asciugacapelli, ma anche una semplice mela o un ananas. Non smette di raccontare delle case "cosi' alte" che ha visto in citta', e non gli sembra vero di potermi parlare a distanza grazie al telefono. Attraverso lui stiamo riscoprendo molte cose che davamo per scontate; attraverso i suoi occhi spalancati, molte cose tornano a essere nuove anche per noi".
Questa storia e' esemplare per tutti noi. Paolino sembra incarnare il senso della serieta', la forza della volonta', il desiderio del riscatto sociale. Paolino ha fatto i suoi novanta chilomentri, ora tocca a noi accompagnarlo per tutti gli altri che lo separano da un futuro di giustizia e di solidarieta'.
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