Controcelebrazione del 4 Novembre
Lettera dal fronte del tenente Angelo Campodonico, 1915
Durante le oscurissime notti, quando scoppiano sulle trincee terribili granate, i soldati cercano uno scampo nel ritirarsi indietro, e allora io e gli altri ufficiali li ricacciamo, puntando il nostro moschetto carico, pronto ad agire ad ogni tentativo di fuga. Forse questi sono i momenti peggiori della guerra, quando noi, sotto il grave peso dell'enorme responsabilita', siamo costretti a ricorrere a qualunque mezzo, pur di obbedire anche noi agli ordini che ci vengono da fonte superiore.
Lettera di protesta di un italiano, Padova, 28 maggio 1916
Signor re, basta tanto macello di carne umana. Loro signori tutti birboni sono in salvo, i nostri poveri tutti al macello. Volete conquistare la terra e ammazzare i cittadini?
Dite voi signori di amare la Patria e intanto distruggete chi la rende grande e gloriosa. Uccisa la gioventù e molti padri di famiglia chi lavorerà le terre italiane? Invece della guerra se aveste avuto buon senso avreste fatto lavorare tante terre incolte, e così far sfamare i popoli, ma no, li volete ammazzare. Un padre che ama i suoi figli non cerca di ucciderli per acquistare terra, lei invece si proclama padre della Nazione... che padre è? E la faccia finita che è ora, basta la guerra così infame e ingiusta. Siamo tutti stanchi domme, bambini, uomini, anziani. La nostra bella Italia prima si diceva fiore d'Europa, ora invece lutto e pianto.
Lettera spedita a Viterbo il 14 agosto 1917 da un soldato di 21 anni
La guerra e' ingiusta, perche' e' voluta da una minoranza di uomini i quali, profittando della ignoranza della grande massa del popolo, si sono impadroniti di tutte le forze per poter soggiogare, comandare e massacrare; che chi fa la guerra e' il popolo, i lavoratori, loro che hanno le mani callose e che sono questi che muoiono, sono essi i sacrificati, mentre gli altri, i ricchi, riescono a mettersi al sicuro.
Questa lettera e' costata una condanna a 1 anno e 10 mesi di reclusione militare per "insubordinazione" e "lettera denigratoria".
Sociale.network