Benigni miglior attore, "La vita e' bella" miglior film straniero. Due Oscar a Benigni e uno a Piovani per la miglior colonna sonora. Da Los Angeles arriva il riconoscimento ad una parte dell'Italia, quella non compromessa con l'arroganza del potere e che fa anzi lo sberleffo ai prepotenti. Ritorna alla mente il Nobel per la Letteratura a Dario Fo. Quante volte avranno detto a Benigni o a Fo: "Voi con quelle battute non farete mai strada nella vita!"
"Ai miei genitori che mi hanno dato il dono della poverta'", ha esclamato Roberto Benigni dedicando la sua vittoria agli umili e agli offesi dalla violenza del nazifascismo, al popolo italiano, ai nostri padri e nonni perseguitati e braccati negli anni bui in camicia nera.
"Nella tradizione dei giullari medioevali ha fustigato il potere e restituito dignita' agli ultimi", ha scritto la giuria di Stoccolma scegliendo Dario Fo. Quanta somiglianza con il riconoscimento a Roberto Benigni! Tutti e due attori di piazza e di strada, espressione della gente di popolo che non si e' fatta "omologare", direbbe Pasolini, e che ha mantenuto una propria dignitosa identita' e opposizione al potere dei ricchi e dei prepotenti.
Quel Potere che non ci piace, quello che ha tolto per tante volte la parola a Benigni e a Fo, ora deve ridargliela e anche noi ci sentiamo piu' felici perche' ancora una volta il potere dell'arte restituisce cio' che l'arte del potere ha tentato di sottrarre a noi tutti: la bellezza della vita.
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