Liberiamo Lin Hai
Lin Hai è un ingegnere elettronico cinese. E' stato condannato il 20 gennaio 1999 per aver diramato per posta elettronica un appello dei dissidenti. Si era procurato 30 mila indirizzi e-mail e aveva "sparato" il messaggio su Internet. Arrestato il 25 marzo 1998, ora deve scontare 15 anni di prigione per "incitamento a sovvertire lo Stato". In particolare Lin Hai si è messo in contatto via Internet con un gruppo di dissidenti cinesi (con la denominazione di Vip Reference) in America il quali avevano collezionato già 250 mila indirizzi di posta elettronica. Lin Hai aveva contatti all'interno della società cinese grazie alla sua posizione di quadro altamente specializzato. Ma perché collezionare tutti quegli indirizzi di computer cinesi collegati ad Internet? Semplice. Fino a tre anni fa il potere la Cina non era collegata ad Internet, anche per timore che ciò provocasse un'infiltrazione indesiderata di messaggi provenienti dal di fuori dei confini. Ma ora il mercato cinese non può fare a meno di questo strumento ormai essenziale per gli scambi economici e, a malincuore, i dirigenti cinesi hanno avviato quest'avventura telematica che però controllano con particolare sospetto. Tutti gli utenti telematici cinesi, ad esempio, vengono schedati prima di poter accedere ad Internet. E tutti i nodi di accesso ad Internet (che corrispondono ai i nostri "providers") non si allacciano direttamente alla rete mondiale ma devono passare da un centro di controllo statale, il China Net. E' qui che - con molta probabilità - i messaggi vengono "processati" e analizzati elettronicamente per parole chiave in modo da individuare quelli sospetti e poter risalire alla fonte. A tal fine è stata creata una rete di controllo nelle città. Ma ora gli utenti di tutto il mondo - grazie a tutti gli indirizzi di posta elettronica esportati da Lin Hai - possono inviare milioni di messaggi con informazioni libere in Cina.
Quello di Lin Hai è un esempio di uso positivo della telematica. Occorre avviare una campagna per la sua liberazione. Del resto quello strumento che il potere totalitario cinese tanto teme, noi lo possiamo usare liberamente. Allora usiamolo e facciamoci sentire, diffondiamo in rete un appello per la liberazione di Lin Hai da spedire all'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese, via Bruxelles 56, 00198 Roma, tel.06/8557369.
Articoli correlati
- Anche il nodo PeaceLink di Lecce aderisce all'evento
Veglia per Gaza a Lecce
Aumentano le adesioni all'iniziativa promossa dal coordinamento salentino di Donne per la Palestina. La veglia silenziosa testimonierà la solidarietà ai civili di Gaza, massacrati da nove mesi dall’esercito israeliano con la complicità dei governi europei e dell’Occidente13 luglio 2024 - Redazione PeaceLink - Appello ai parlamentari
Il governo italiano esce dall'area della Nato
Parte oggi in Australia l'esercitazione militare Pitch Black 2024 con la portaerei Cavour e gli F35 italiani. La nuova Defence Strategic Review (DSR) dell'Australia prepara le forze armate a uno scontro militare con la Cina. E l'Italia rischia di essere invischiata in una nuova guerra.12 luglio 2024 - Alessandro Marescotti - L'Italia al bivio geopolitico tra Stati Uniti e Cina
La portaerei Cavour naviga verso il Pacifico per esercitazioni militari
Questa missione, richiesta dagli Stati Uniti come dissuasione verso la Cina, sembra chiaramente orientata contro Pechino. La presenza italiana in un'area marittima contesa tra Cina e Giappone non può che essere interpretata come un segnale a favore dell'alleanza con Tokyo e Washington.4 giugno 2024 - Alessandro Marescotti - Iniziativa promossa da Amnesty International e PeaceLink a Lecce
Stop arming Israel
Tutti gli Stati hanno l’obbligo di prevenire i crimini di atrocità e di promuovere il rispetto delle norme che proteggono i civili. È da tempo che la comunità internazionale deve tener fede a questi impegni. Presidio in piazza Sant'Oronzo a Lecce il 7 maggio alle ore 19.14 maggio 2024 - Redazione PeaceLink
Sociale.network