Nel prossimo vertice del WTO (a Cancun in Messico, 10-14 settembre 2003) il governo Usa chiederà la fine di ogni "privilegio" della scuola pubblica. Ed esigerà di conseguenza concrete agevolazioni per le scuole private, in modo da offrire maggiori condizioni di "concorrenza". Il governo italiano si è adeguato con abbondante anticipo: 30 milioni di euro alle private per il 2003, 2004 e 2005 (la scadenza entro la quale il WTO vorrebbe una definitiva liberalizzazione del settore dell'istruzione). La guerra di Bush per la conquista del petrolio si sta estendendo al settore della scuola.
3 settembre 2003 - Alessandro Marescotti e Maria Teresa Tarallo
(E’ probabile che questo articolo sia in ritardo, perché quando lo leggerete probabilmente le torri sono cadute e l’accordo già firmato. Questo articolo è stato scritto verso il 24 di giugno, abbiamo deciso di stamparlo lo stesso)
Che cosa sarà di questo territorio fra alcuni anni? Questa domanda interessa a qualcuno? L’attuale territorio del Litorale Domitio è distrutto dall’abusivismo del passato che ha visto conniventi politici dello Stato e famiglie di costruttori che abusivamente hanno costruito su terreno che non era loro, che apparteneva al Demanio Marittimo e allo Stato. Purtroppo ci siamo accorti che in questa terra impossessarsi dei terreni altrui è cosa normale. La legge e i diritti degli altri vengono sempre calpestati dai prepotenti di turno.
In questi giorni a Genova viene ricordato Carlo Giuliani. Due anni fa cominciava infatti una nuova fase storica per l'Italia dei movimenti. Veniva ucciso un ragazzo e si apriva una pagina oscura per la democrazia italiana con violenze di inaudita gravità su cui non si è fatto ancora piena luce.
Resoconto della giornata di presentazione del libro "Bandiere di Pace" organizzata da PeaceLink, Megachip e Campagna Pace da tutti i balconi.
Roma 26 giugno 2003
27 giugno 2003 - Alessandro Marescotti
Il database http://db.peacelink.it diventa un racconto
Importante appuntamento giovedì 26 giugno alle ore 10 nella sala Protomoteca del Campidoglio con Alex Zanotelli, Giulietto Chiesa, e i promotori del libro: PeaceLink, Campagna pace da tutti i balconi e Megachip. Ecco come è nato questo esperimento editoriale che ha dato voce al movimento delle bandiere e ne ha tracciato la storia
[[Img801]]E' morto Dino Frisullo. Di sera, era il giorno del suo cinquantunesimo compleanno. Ha percorso strade difficili, molto spesso lasciato solo, forse perché chiedeva troppo a sé e agli altri. Forse perché il suo amore per la giustizia era assoluto, impaziente dei tempi, impaziente e indignato.
9 giugno 2003 - gli amici di Dino
Lottano contro la politica repressiva anti-immigrati
In questo momento alcuni missionari comboniani sono incatenati ad una finestra della Questura di Caserta per protestare contro le azioni repressive messe in atto verso gli immigrati. Ecco cosa possiamo fare per sostenere la loro lotta in difesa degli ultimi.
Abbiamo voluto chiamarci "Amani", cioè pace, perché ci è parso di capire che questo è il grande impegno nel mondo di oggi, per tutti. E i nostri piccoli progetti, le nostre case e scuole, i nostri interventi in Sudan sui Monti Nuba hanno sempre voluto essere un segno di pace, anche là dove la guerra e la violenza sembrano vincere. Uno slogan indovinato afferma che un nuovo mondo è possibile. Anzi, è necessario, aggiunge qualcuno. Io mi permetto di dire sottovoce: amici, vi sbagliate, il nuovo mondo esiste già. La prova più evidente è nelle folle che hanno manifestato per la pace e nell'impegno quotidiano di tanti perché la pace prevalga. Ogni grande movimento storico non produce solo leaders, teorie, libri, dibattiti, statistiche, marce, o che altro. I movimenti creano poesia. A volte è una forma minore di poesia, quella dei sogni a occhi aperti o delle illusioni. Ma altre volte è poesia vera, quella che ci fa vedere al di là della realtà, soprattutto quella che ci aiuta a vedere il futuro che esiste già adesso.
Probabilmente molti avvertono che - nonostante le parole di Bush - la guerra non è finita: siamo solo in una fase di stasi. Cosa accadrà quando gli irakeni diranno con sempre maggiore insistenza che non vogliono più l'occupazione americana? Viviamo una fase di incertezza generale, sia noi pacifisti, sia Bush. Per questo occorre che le bandiere mettano radici e che dall'emozione antiguerra si passi alla cultura della pace, creando luoghi di incontro e di comunicazione permanente, scuole di formazione e di autoformazione. Occorre mantenere i contatti con tutti coloro che hanno esposto le bandiere. L'Irak potrebbe esplodere presto.
Sociale.network