La Convenzione di Aarhus (recepita con legge 108/2001) non consente di fare scelte ambientali senza il consenso dei cittadini. Eppure le scelte vitali sono prese spesso escludendo le popolazioni. Condanniamo le bombe di carta ma vorremmo anche bloccare le bombe Nato che stiamo lanciano su Tripoli con le nostre tasse. Non si possono usare due pesi e due misure nel condannare la violenza
La recente vittoria del referendum ci insegna che contrastare il nucleare è possibile. Continuiamo ad agire, unendoci alla campagna internazionale contro le armi atomiche. Mettiamoci la faccia!
Un mio amico italiano ha detto: «La democrazia non può funzionare se il demos (il popolo) non può esercitare con coscienza il kratein (governo)». Oggi ce lo hanno dimostrato gli italiani. E li ammiro.
La gente in Italia deve sapere quanto è importante il voto, non solo per l’Italia ma per il movimento antinucleare in tutto il mondo. Chi volesse aderire a questa iniziativa internazionale di cooperazione fra diversi movimenti antinucleari, può scrivere a philiprushton@libero.it
7 giugno 2011 - Philip Rushton, Olivia Nigro, Michael Leonardi
Leggete questa storia e pensate alla guerra di Libia che ogni giorno porta in rosso il bilancio statale e va avanti senza copertura finanziaria
PeaceLink esprime a padre Renato Kizito Sesana la propria solidarietà. Contro di lui si è avviata una campagna indegna e infondata. Come se non bastasse, domenica 29 maggio è stato sferrato un attacco armato contro la sua comunità a Nairobi, a dimostrazione di quanto la situazione stia davvero diventando pericolosa per lui.
"Non è tollerabile che nel ventesimo secolo nei mercati di Tripoli e di Bengasi vengano venduti gli schiavi!" dichiarava nel 1911 Giolitti, il presidente del consiglio dei ministri.
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