Chiedimi scusa, che ti ho appena rifilato un ceffone !
Succede che un sito di quelli che piacciono tanto poco a noi, peacelink (chi lo cerca se lo trovi, far pubblicità proprio non mi interessa), pubblica con la solita bavetta alla bocca un manifesto preso pari pari da rifondazione comunista. Trattasi della solita tirata ambientalista che poi, ma chissà com'è, diventa l'ennesimo trattato di antiamericanismo (dice che l'ambiente lo si difende affermando che "La guerra e' divenuta strumento ordinario di gestione della potenza imperiale Usa, con effetti umanamente e ambientalmente tragici e inaccettabili". Sono la stessa gentaglia che si eccita a leggere Vattimo sulla Stampa di qualche giorno fa affermare senza paura di rendersi ridicolo che fa caldo perchè Bush non ha siglato l'accordo di Kyoto).
Ora, accade che rifondazione, dando per scontato che tutto il mondo ambientalista è di sinistra e quindi antiamericano (in Italia, chè i verdi tedeschi, tanto per capirci, sono di tutt'altra pasta : ma tant'è, quelli hanno Fisher, noi Pecoraro Scanio ...), piazza tra i nomi dei firmatari del manifesto anche il Prof. Corrado Maria Daclon, Segretario Generale e vero motore di "Pro Natura", la più antica associazione ambientalista italiana. Il Prof. Daclon è anche consulente della NATO, cosa che difficilmente si concilia con la sottoscrizione di un manifesto antiamericano.
Su richiesta di Daclon, il suo nome sparisce subito dal sito di rifondazione, che capisce di averla fatta grossa. Peacelink, invece, col fischio che lo fa. Nella migliore tradizione di quel pacifismo che quando sbatte la testa contro il muro continua a farlo nella speranza di sfondarlo, decide di mantenere il nome del prof. Daclon sul manifesto, pur sapendo benissimo che ciò è una lesione dei suoi diritti, da molti punti di vista, non solo da quello della legge sulla privacy.
Il giornale "Libero" riprende la vicenda, nel momento in cui il Prof. Daclon chiede giustamente, a tutela del suo nome e della difesa delle sue idee che sono molto differenti da quelle di peacelink, un risarcimento di 50.000 - (che a me sembrano molto pochi, visti certi risarcimenti miliardari che si deliberano l'un l'altro certi giudici). Apriti cielo. La rete dei pacifinti si schiera compatta con peacelink : alcuni con toni civili, altri con le solite lezioncine fuori luogo. Si vorrebbe, in pratica, che chi ha commesso l'errore e persevera per principio a ledere i diritti altrui (peacelink) la passasse liscia ; mentre naturalmente, il cattivone che esce dagli schemi ambientalista=di sinistra, consulente della NATO e per di più difeso da Libero (Daclon) viene ammonito circa il fatto che avrebbe dovuto solo scrivere una letterina, come si permette di mettersi contro alla marmaglia pacifista ?
Cioè, peacelink pubblica quello che vuole e quando gli si dice di smetterla non lo fa, ma va bene così e anzi diventa la parte lesa ; Daclon non osi difendere i propri diritti ed il proprio nome. Tutto normale, come pure naturalmente il fatto che se Libero riporta le frasi irriguardose e vergognose che figurano intonse su peacelink (sono parenti di quelle su indymedia) per dimostrare su quale pulpito si è messo una persona che non vuole averci nulla a che fare, si commette reato di lesa maestà nei confronti dei bravi ragazzi di peacelink e del loro diritto (quello si, intangibile) di pubblicare tutto ciò che arriva, dalle argomentazioni agli insulti (il che può andare anche bene, ma allora si tolgano i nomi di chi non ci vuole stare e anzi si verifichi prima di accomunarli con quell'accozzaglia) alle minacce di morte nei confronti di Daclon.
Ora, accade che il sottoscritto conosca di persona il prof. Daclon. Come ho già avuto modo di scrivere, e lo confermo volentieri e con orgoglio, è una persona SQUISITA. Un professionista cordiale e competente, disponibile e di grande cortesia e signorilità. Una persona della quale, conoscendola, non si può che dire bene. Allora, questi di peacelink e chi li appoggia stanno davvero cercando di battere un record di ignominia. Laciassero in pace una brava persona che non ha chiesto di essere accomunata alle cose che appaiono su quel sito che è la summa del più peloso antiamericanismo e pacifismo a senso unico. Se vogliono contribuire all'andamento del mondo in maniera diffamante e inquietante e idiota lo facciano senza coinvolgere le brave persone. Spero che il giudice ne deliberi 500.000, di euro di risarcimento. E se chiudono sarà tanto di guadagnato per la verità. Solidarietà a Corrado Maria Daclon da questo blog.
Sociale.network