"Ingiusta e infondata la citazione in giudizio di PeaceLink"
Sono solidale con PeaceLink che è stata citata in giudizio da un consulente Nato che chiede un risarcimento di 50 mila euro. La "colpa" di PeaceLink sta nell'aver riprodotto fedelmente nel febbraio del 2000 - citandone la fonte - un appello per la difesa dell'ambiente, largamente circolato su Internet, che conteneva anche alcune critiche alla Nato e all'uso dell'uranio impoverito in guerra. Tale appello non conteneva alcuna frase diffamatoria nei confronti né della Nato né di alcuno. Era un appello firmato da 69 persone del mondo della cultura e del giornalismo ed era stato promosso da un gruppo di persone non appartenenti a PeaceLink. Ora a tre anni di distanza uno di questi 69 firmatari cita PeaceLink per danni dicendo di essere un consulente Nato e di essere stato danneggiato da quell'appello. Come giornalista - oltre che come missionario - ritengo ingiusta e priva di fondamento questa citazione in giudizio contro PeaceLink; è una causa civile non condivisibile per chi difende la libertà di informazione e che mira a colpire una rete distintasi per le sue attività di pace e di solidarietà.
Padre Renato Kizito Sesana
Nairobi (Kenya)
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