Emergenza2

Noam Chomsky e Alex Zanotelli: Difendiamo PeaceLink!

Superate le mille adesioni alla campagna promossa per la difesa legale dell'associazione, citata per danni da un consulente Nato. Anche Noam Chomsky e Alex Zanotelli si schierano a difesa della piccola associazione nonviolenta nata a Taranto.
8 gennaio 2003

Anche il noto linguista e scrittore Noam Chomsky e il missonario comboniano Alex Zanotelli si sono aggiunti a piu' di mille persone che hanno gia' espresso solidarieta' all'associazione PeaceLink, citata per danni da un consulente della Nato che ha richiesto 50.000 euro di risarcimento per la pubblicazione su internet (con citazione della fonte) di un appello ambientalista gia' diffuso su altri siti.

Il 10 febbraio 2000 PeaceLink aveva riprodotto testualmente il testo completo, compresi i firmatari, di un "Manifesto per un forum ambientalista", pubblicato sul sito web di un partito nazionale, il partito della Rifondazione Comunista. La pubblicazione di questo testo era avvenuta in un messaggio di una mailing list pubblica successivamente riprodotto in una pagina web di PeaceLink. Tra i firmatari di quel "Manifesto" compare anche il nome del consulente Nato che nel novembre 2002 dichiara di non aver sottoscritto quel testo e cita in giudizio l'Associazione PeaceLink, a quasi tre anni di distanza dalla pubblicazione in rete del "Manifesto per un forum ambientalista".

"Questa faccenda e' strana - ha scritto a PeaceLink Noam Chomsky - Non riesco a credere che questa citazione possa andare a buon fine, e credo che si tratti solamente di una intimidazione. Mi unisco volentieri alla vostra protesta".

Padre Alex Zanotelli e Padre Michele Stragapede, anche a nome dei missionari Comboniani di Bari e della scuola di Pace "don Tonino Bello" di Molfetta hanno dichiarato che la richiesta di risarcimento danni rivolta a PeaceLink e' "pesante, ingiusta e pretestuosa".

"Ci auguriamo.- hanno detto i missionari Comboniani - che la manifestazione di solidarietà nei confronti di Peacelink sia la più ampia e profonda possibile, per scongiurare la chiusura di un'associazione che dal '91 si è caratterizzata e si caratterizza come nonviolenta, apartitica e indipendente, impegnata a diffondere una nuova cultura sulla pace, sul rispetto dell'ambiente e dei diritti umani. L'eventuale chiusura del sito costituirebbe un colpo mortale alla libertà dell'informazione in rete e un ulteriore bavaglio alla società civile organizzata. Peacelink è sempre stata per il mondo scolastico e i tanti enti locali per la pace un
riferimento autorevole e gratuito per la crescita di una cultura di pace".

Nel frattempo la vicenda legale di PeaceLink prosegue il suo iter, e il futuro della piu' antica esperienza italiana di volontariato dell'informazione in rete si decidera' nell'aula di un tribunale, a partire dalla prima udienza del 18 febbraio 2003.

All'indirizzo http://www.peacelink.it/emergenza sono presenti tutte le informazioni sulla vicenda, compreso l'atto di citazione ricevuto dall'associazione, ed e' possibile sottoscrivere un appello telematico in difesa dell'associazione PeaceLink, al quale hanno gia' aderito piu' di mille persone e oltre 80 enti e associazioni, tra cui la "Rete di Lilliput", il settimanale "Vita", il "Forum permanente per la Pace" di Ferrara, e il centro missionario diocesano di Pisa.

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