La petizione per una cittadinanza europea di residenza

Le motivazioni
10 marzo 2005

UN MILIONE DI FIRME PER UNA CITTADINANZA EUROPEA DI RESIDENZA

La cittadinanza non deve essere strumento di esclusione.

Le donne e gli uomini che vivono e operano nella stessa comunità hanno il diritto di farne parte a pieno titolo e di concorrere alla sua organizzazione. Le dure lezioni della storia hanno dimostrato che i popoli non si identificano in base alla razza, alla lingua o alla religione ma in base alle speranze comuni, ai sacrifici condivisi, alle realizzazioni costruite insieme.

L'Europa deve far proprio questo principio universalista e inclusivo e superare l’impostazione secondo cui la cittadinanza europea è riconosciuta solo a chi è cittadino di uno Stati membro, mentre restano esclusi dalla vita democratica e dal pieno godimento dei diritti sociali i 18 milioni di cittadini di Stati terzi che vivono in Europa.

Manifestazione finale del Forum sociale europeo di Londra - 17 ottobre 2004

L'immigrazione è il banco di prova per le nostre democrazie e per l'Europa nella quale vogliamo vivere. Costruire una cittadinanza fondata sulla residenza significa respingere l'idea che possano esistere doppi livelli di diritti; significa attribuire effettività a quei principi di inviolabilità della dignità umana e di tutela della libertà e della sicurezza che il Trattato costituzionale riconosce a tutte le persone.

I migranti sono un soggetto costitutivo di un'Europa di pace, democratica e solidale, che deve considerarli propri cittadini.

Per questo in tutti gli Stati dell’Unione è in corso una raccolta di firme a sostegno della petizione per una nuova definizione di cittadinanza da introdurre anche nel Trattato Costituzionale .

«È cittadino dell’Unione chiunque abbia la residenza nel territorio di uno Stato membro o abbia la nazionalità di uno Stato membro»

Note: Aderisci on-line alla petizione per una cittadinanza europea di residenza:

http://db.peacelink.org/campagne/info.php?id=11

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