Dopo il 10 aprile l’Italia rilanci l’Europa federale
La Gioventù Federalista Europea ritiene che al centro dell’agenda politica del futuro Governo dovranno esservi delle priorità essenziali per riprendere il ruolo insostituibile che l’Italia ha sempre avuto nel superare le crisi dell’integrazione europea.
Queste priorità sono:
1) una iniziativa forte per il rilancio della Costituzione europea;
2) un impegno a favore di un piano europeo per la crescita e l'occupazione;
3) la scelta di una difesa europea autonoma e per un ruolo dell'Europa nella politica mondiale teso ad affermare un nuovo modello di civiltà per garantire la pace, la solidarietà tra i popoli, un futuro dignitoso ai paesi più poveri del mondo e la sopravvivenza di tutte le specie viventi nell'ambiente naturale che le ospita.
Analizzando i programmi elettorali delle due coalizioni la GFE prende atto con soddisfazione che il programma elettorale dell'Unione ha accolto i punti sopraelencati. In particolare, laddove afferma che l’Italia debba tornare ad essere protagonista del futuro europeo, scrivendo: l'Unione si impegna "a rilanciare il processo costituzionale, lavorando affinché l'Europa si doti di una Costituzione", e si impegna a far rientrare l'Italia nel gruppo di testa dei Paesi più europeistici, a fianco della Germania di Angela Merkel, e a far sì che la Costituzione sia "sottoposta al voto popolare mediante un referendum su scala europea da svolgersi in occasione delle prossime elezioni europee del 2009".
La GFE ricorda e condivide le parole del Presidente della Repubblica Ciampi, in visita di Stato a Berlino lo scorso 28 marzo, a favore dell’approvazione della Costituzione europea, anche senza l’unanimità, e della creazione di avanguardie di Paesi per promuovere politiche europee più integrate.
Nel programma elettorale della Casa delle Libertà non compare alcun impegno in merito alle richieste dei federalisti. Soltanto nel capitolo sui valori (cap. 4) si afferma che "resta cruciale la scelta europeistica e atlantica" e che "la costruzione di un'Europa dei popoli più unita, ispirata all'originale principio di sussidiarietà e con caratteristiche più federali, costituisce un punto fermo" dell'agenda del Governo. Tutto ciò è in contrasto con quanto sostenuto dall’attuale Governo all’interno della Convenzione europea, dove ha contribuito a togliere dalla Costituzione europea ogni riferimento al modello federale e alla pace come valore su cui fondare la politica estera dell'Ue.
L'involuzione nella politica dell'Italia è emersa anche nelle continue polemiche contro l'euro e nelle reiterate richieste di allentare i vincoli del Trattato di Maastricht, quando il vero problema da affrontare è, invece, quello di accompagnare l'unione monetaria con la costituzione di un effettivo governo economico dell'Europa.
La GFE vigilerà con attenzione e indipendenza la politica europea, qualunque sia il futuro Governo dell’Italia, convinta che il futuro del nostro paese non è slegato dal futuro che il Governo saprà costruire per l’Europa. La linea di divisione su cui la GFE giudicherà il prossimo Governo italiano sarà quella indicata da Altiero Spinelli nel Manifesto di Ventotene: è la linea tra chi pone come fine dell’attività politica la conservazione dell’illusorio potere nazionale e tra coloro che pongono come fine lo sviluppo della democrazia europa. Soltanto quest’ultimi saranno capaci, rilanciando il progetto europeo, di dare un futuro di prosperità e pace al nostro paese.
Samuele Pii
Presidente GFE
Massimo Contri
Segretario generale GFE
Milano 6 aprile 2006
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