Elezioni: un voto per un'Italia europea e per un'Europa aperta al resto del mondo
La vittoria del centro-sinistra, anche se per una manciata di voti, rappresenta la volontà dei cittadini e delle cittadine italiane di cambiare pagina nei confronti di un governo che ha sempre tenuto un atteggiamento anti-europeo e sprezzante delle regole della democrazia internazionale.
Troppi gli episodi di cui si è macchiato il governo Berlusconi per poter essere dimenticati: le dimissioni del Ministro degli Esteri, considerato troppo europeista, le continue polemiche contro l'introduzione della moneta unica, alla quale si sono addossate le colpe di una politica nazionale in seria difficoltà, le posizioni del governo italiano durante la Convenzione europea per eliminare dal testo costituzionale il riferimento al modello federale nell'articolo 1 e la pace tra i valori fondanti l'Unione europea. E, ancora, il discorso di Silvio Berlusconi al Parlamento europeo, per presentare la presidenza italiana del semestre europeo, finito con la figuraccia per l'appellativo Kapo' dato al deputato tedesco Schultz e per i 'turisti della democrazia' rivolto agli europarlamentari.
Il voto degli italiani, seppur risicato, indica la bocciatura della politica estera della Casa delle Libertà fallimentare sotto tutti i punti di vista e apre la strada a un rilancio del processo costituente europeo. Il programma dell'Unione indica chiaramente come l'Europa debba essere considerata la stella polare dell'Italia e come quest'ultima debba ritornare al centro del processo costituente collaborando con i paesi che vogliono procedere nell'integrazione politica del continente europeo a cominciare dalla Germania con la proposta della Cancelliera Merkel di integrare la costituzione europea con un protocollo sociale e dal Belgio con la proposta del Premier Verhostadt degli Stati Uniti d'Europa e di un referendum europeo alle prossime elezioni europee.
Ed anche il voto degli italiani all'estero a favore della coalizione di Prodi ha voluto premiare il progetto politico, indicato dall'Unione, ovvero di un'Italia multietnica aperta all'Europa e al resto del mondo che vuole integrare socialmente e politicamente i cittadini extracomunitari nel tessuto italiano. L'esperienza vissuta in prima persona dai nostri concittadini li ha, forse, resi più sensibili alle vite dei migranti.
Evviva l'Italia europea!
Evviva l'Europa aperta al resto del mondo!
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