FSE Atene: l'Europa per i diritti umani e la democrazia
Dopo l'apertura del forum sociale europeo siamo entrati nel vivo delle discussioni. Nel pomeriggio si sono succeduti altri 40 seminari. Continua il processo di elaborazione della Carta dei nostri principi dell'altra Europa" con il seminario sulla "Difesa dei diritti fondamentali: l'Onu, l'Ue e la legge internazionale" presieduto da Raffaella Bolini dell'Arci e che ha visto gli interventi di Giampiero Rasimelli, Anne McShane, Adem Uzun, Raffaele Salinari, Piero Soldini, Pierre Barge e Vittorio Agnoletto. Tra i punti all'ordine del giorno c'e' la questione dell'atteggiamento nei confronti delle istituzioni internazionali e in particolare delle Nazioni Unite che una parte considera riformabile e necessaria per costruire un'alternativa democratica e un'altra parte invece ritiene inutile e immodificabile.
Durante il seminario il parlamentare europeo Vittorio Agnoletto ha presentato un rapporto (di cui e' stato relatore il 14 febbraio) sull'introduzione della clausola sui diritti umani e sulla democrazia negli accordi dell'UE con i paesi terzi. Agnoletto ha sottolineato l'importanza di questa relazione in cui il Parlamento europeo afferma che i diritti devono venire prima del profitto e che in tutti gli accordi commerciali l'UE deve chiedere al partner il rispetto delle maggiori convenzioni internazionali sui diritti dell'uomo. Cosa che in passato non e' stato fatto, afferma l'eurodeputato, con la Cina, per esempio.
L'esempio dell'azione di Agnoletto che ha coinvolto decine di associazioni europee che si occupano di diritti umani dimostra come un'atteggiamento critico e costruttivo nei confronti delle istituzioni internazionali, a partire ovviamente dall'Europa, possa portare dei risultati positivi a difesa delle persone piu' deboli e incapaci di difendersi.
Nell'ultimo intervento del seminario Piero Soldini, parlando del processo costituente europeo, ha affermato che l'attuale blocco della costituzione rende l'Europa sociale piu' debole. Per Soldini occorre riprendere il processo costituente partendo dal basso e in particolare rivendicando la cittadinanza europea di residenza.
La conclusione affidata alla Bolini ha evidenziato come a partire dalle battaglie, dalle rivendicazioni e dalle campagne sui diritti sia possibile costruire istanze concrete con sbocchi istituzionali e superare la divisione attuale del movimento sulle istituzioni internazionali.
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