I paesi che vogliono l'Unione politica devono andare avanti
A Berlino, i capi di Stato e di governo hanno deciso di rinnovare "le fondamenta comuni", prima delle elezioni del Parlamento europeo del 2009. Con questa Dichiarazione, si annunciano la fine della pausa di riflessione e il rilancio del processo costituente. A giugno, la presidenza tedesca si è impegnata a convocare una nuova Conferenza intergovernativa.
Tuttavia, questa dichiarazione unanime cela una decisa ostilità da parte di almeno quattro paesi euroscettici, guidati dalla Gran Bretagna, che non vogliono una Costituzione europea come fondamento di un'Unione politica, capace di agire per affrontare le grandi sfide del nuovo secolo: il riscaldamento climatico, la globalizzazione dell'economia, la lotta alla povertà e la pace internazionale.
I paesi che vogliono l'unità politica dell'Europa non devono cedere al ricatto dei paesi euroscettici, che potranno imporre la loro volontà sino a che si accetterà la prassi del diritto di veto. Avanzare all'unanimità in un'Europa a 27 è impossibile.
L'Europa ha bisogno di una Costituzione, migliorata rispetto al testo attuale. La via per sottrarsi al ricatto dei paesi euroscettici è quella indicata dai federalisti europei: abbinare all'elezione europea del 2009 un referendum europeo. Il nuovo Trattato costituzionale entrerà in vigore se approvato da una maggioranza di cittadini e di Stati dell'Unione.
E' venuto il momento di dare la parola ai cittadini europei. Decida il popolo europeo.
Guido Montani
Presidente del Movimento Federalista Europeo
http://italy.peacelink.org/europace/articles/art_20978.html
Decida il popolo europeo. Campagna per un referendum europeo
http://www.europeanreferendum.eu
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