I nemici dell'Europa federale
La prima è che la globalizzazione del mondo ha posto fine alla federazione europea come entità superiore agli stati. E' vero, semmai, il contrario. La globalizzazione, soprattutto economica, ha posto le condizioni per l'affermazione della democrazia aldilà dei confini dello Stato nazionale. Infatti stanno nascendo in tutte le regioni del mondo istituzioni sovranazionali: esempi concreti, Unione europea a parte, sono l'Unione africana e il Mercosur. Tali istituzioni rappresentano entità superiori agli Stati nazionali che, anche per le loro dimensioni, non sono in più in grado di affrontare le sfide poste dalla globalizzazione.
La seconda affermazione banalmente falsa è che il referendum francese e poi quello olandese hanno rigettato l'idea che l'Europa dovesse avere una Costituzione, un inno e una bandiera. Il NO francese non fu un rifiuto alla Costituzione in quanto tale. Fu, piuttosto, una critica feroce su alcuni contenuti del testo ed esprimeva la richiesta di avere più Europa sociale e non, certo, meno Europa politica. Se escludiamo piccole minoranze della destra, legata al Fronte Nazionale, e della sinistra nazionalista il NO francese è da considerarsi, per lo più, europeista.
La terza affermazione mendace è che l'Europa federale è morta a Lisbona dove è caduta l'idea di una Ue come uno Stato sopra gli Stati. In realtà l'Europa federale, come obiettivo di riferimento del trattato, è stata esclusa nel febbraio 2003, durante i lavori della Convenzione europea, e non pochi giorni fa nella capitale portoghese. L'opzione federalista sostenuta dal Presidente della Convenzione, Giscard D'Estaing, fu respinta dai veti dei governi inglese, spagnolo e italiano allora rappresentato dall'ex Ministro degli Esteri Gianfranco Fini, che a tal fine presentò un emendamento abrogativo.
Nonostante l'Europa non sia ancora federale ed abbia poteri limitati continua ad esercitare una forza di attrazione straordinaria nei confronti dei Paesi che non ne fanno parte oltre ad orientare le politiche dei Paesi membri e punire elettoralmente quei governanti che si muovono perseguendo l'esclusivo interesse nazionale. Nonostante l'orazione funebre di Gianni Baget Bozzo l'idea di un'Europa federale, quale alternativa al nazionalismo, sia esso di destra che di sinistra, è viva e vegeta e il voto dei cittadini polacchi, e dei giovani in particolare, ne è solo l'ultima dimostrazione.
Genova, 25 ottobre 2007
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