L'Europa nei programmi elettorali

Estratti dai programmi elettorali di alcune liste candidate alle elezioni nazionali del 13-14 aprile 2008 tra cui il PDL, il PD, la Sinistra l'Arcobaleno, l'Unione di Centro e il Partito Socialista.
10 aprile 2008

la bandiera europea L'Europa è la grande assente della campagna elettorale che sta per concludersi. Eppure chi vincerà le elezioni non potrà sottrarsi dal prendere posizione sul ruolo dell'Italia per il rilancio del processo costituente europeo e sul ruolo dell'Europa per gestire il processo di globalizzazione.

Abbiamo ritenuto utile selezionare alcune parti dei programmi elettorali che toccano il tema dell'Europa per agevolarne la lettura.

Di seguito trovate gli estratti dei programmi:

POPOLO DELLE LIBERTA’ – BERLUSCONI PRESIDENTE

Nella parte relativa ai vincoli esterni da considerare:
b) il vincolo imposto dagli impegni di Trattato europeo, impegni che l’Italia ha assunto e che il nostro prossimo governo intende rispettare. Come è stato già fatto nel periodo del nostro governo caratterizzato da una congiuntura economica negativa che ha portato la Germania e la Francia – ma non l’Italia – sulla soglia delle "sanzioni" europee;

Nei sette punti per il futuro dell’Italia

1) Più sicurezza (…)
- iniziativa del Governo italiano in sede di Unione Europea affinché non si attuino più sanatorie indiscriminate per i clandestini;

5) Sostegno al "Made in Italy"
- interventi sull’Unione Europea per ridurre la regolamentazione comunitaria, per difendere la nostra produzione, contro la concorrenza asimmetrica che viene dall’Asia;
- sviluppo dell’agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in Europa (…)

PARTITO DEMOCRATICO – VELTRONI PRESIDENTE

Il PD lavora per rilanciare il processo di integrazione politica dell’Europa e crede nell’Europa massima possibile, non in quella minima indispensabile, nell’Europa come risposta a chi crede che la globalizzazione sia ingovernabile.
Dopo una sollecita ratifica del trattato di Lisbona, le nostre priorità saranno una solida politica di sicurezza comune, una politica dell’energia coerente con la strategia del 20/20/20 e con una rappresentanza unitaria sui mercati esterni, una politica della ricerca e delle reti europee da finanziarsi anche mediante l’emissione di euro-bond. Ci adopereremo per una cooperazione rafforzata in materia di immigrazione e per un potenziamento delle politiche economiche comuni promosse dall’Eurogruppo. Per il PD, il Mediterraneo deve essere la porta sud dell’intera Unione Europea e non di una sua parte.

Il PD è per il rafforzamento dell’amicizia e della collaborazione nazionale e europea con gli Stati Uniti. Siamo favorevoli alla proposta di costruire uno spazio comune transatlantico in campo economico oltre che politico, che
rafforzi il nucleo di base per il governo della globalizzazione e della liberalizzazione e diminuisca il rischio di crescenti protezionismi. Europa e USA assieme rendono tutto più facile e possibile. La partnership atlantica è la base migliore per un nuovo dialogo con il mondo arabo e islamico, per il governo delle crisi, per la piena integrazione dei Balcani occidentali nel sistema europeo e per un approccio positivo nei confronti delle nuove potenze emergenti e dei rischi della proliferazione nucleare e del riarmo.

Tra le dodici azioni di governo al capitolo CULTURA, SCUOLA, UNIVERSITA’ E RICERCA (…) h. ERASMUS effettivamente accessibili a tutti gli studenti universitari italiani, sostenendo con adeguate borse di studio coloro che
provengono da famiglie non abbienti.

LA SINISTRA L’ARCOBALENO – BERTINOTTI PRESIDENTE

Il nostro compito storico è costruire una Europa democratica e di pace. Diversamente da quella attuale fondata su Maastricht e su principi liberisti, vogliamo una Europa fondata sui diritti del lavoro, sulle libertà civili, sulla solidarietà e sull’accoglienza. L’Europa deve divenire protagonista di un nuovo ordine mondiale basato sull’equa distribuzione delle risorse, su di una idea di economia socialmente ed ambientalmente sostenibile, sul protagonismo dei popoli e sulla libertà. Vogliamo un controllo democratico sulla politica monetaria e sulla BCE. Le scelte economiche e monetarie devono ritornare sotto il controllo della politica per favorire la crescita; lo sviluppo di uno stato sociale europeo e la fine di ogni dumping sociale tra i lavoratori. Serve un piano europeo di investimenti, finanziato anche attraverso un debito europeo (Eurobond), per realizzare infrastrutture di qualità finalizzate ad una crescita in equilibrio con l’ambiente e che punti alla qualità della vita dei cittadini che in Europa risiedono. Serve una difesa e un rilancio dei servizi pubblici, la tutela dei beni comuni, contro le logiche di privatizzazione. Serve una politica del lavoro che si fondi sulla garanzia di diritti universali e non sulla precarietà.

L’Italia de La Sinistra l’Arcobaleno sarà in prima fila nell’accelerare i processi di integrazione politica, economica e sociale dell’Unione Europea superando i gravissimi deficit democratici delle attuali istituzioni verso l’obiettivo di una Europa federale. È fondamentale lanciare un progetto di integrazione non solo economica ma anche politica e sociale dei paesi del Mediterraneo.
(…) Le scelte economiche e finanziarie devono ritornare sotto il controllo della politica per favorire lo sviluppo e la fine di ogni dumping sociale tra i lavoratori. Servono misure che aiutano anche a livello europeo la contrattazione e la promozione di lavoro stabile e sicuro. Serve garantire in tutta Europa il diritto alla scuola, alla sanità, alla pensione. Serve un’Europa alla testa delle politiche per il clima. Serve garantire i servizi pubblici e di cittadinanza, distinguendoli da quelli di mercato. Serve garantire il diritto alla mobilità e al soggiorno come pilastri della cittadinanza, non subordinati al reddito.
Serve un sistema fiscale coerente che punisca la rendita e la speculazione finanziaria introducendo forme di tassazione delle transazioni (come la Tobin Tax). L’Europa, autonoma e libera, non può più ospitare le basi logistiche della guerra preventiva.

UNIONE DI CENTRO – CASINI PRESIDENTE

ATLANTISMO ED EUROPEISMO.

Riaffermare il doppio binario atlantico ed europeo: da un lato l’amicizia storica con gli Stati Uniti, dall’altro la sua collocazione nell'ambito dell'Unione Europea.

INTEGRAZIONE EUROPEA.

Rilanciare con forza e convinzione il processo di integrazione europea, in linea con l’opera dei padri fondatori, sia in considerazione dei vincoli monetari, sia nella prospettiva di un vero e proprio "federalismo europeo".
Affrontare la sfida dei crescenti flussi migratori e le dinamiche competitive della globalizzazione (politica ed economica), con la consapevolezza della propria identità storica e delle comuni radici giudaicocristiane.

PARTITO SOCIALISTA – BOSELLI PRESIDENTE

Il Partito Socialista è l’unico in Italia che si riconosce nel Partito Socialista Europeo e nell’Internazionale socialista. Il primo pilastro della nostra politica estera è l’unità dell’Europa. Il secondo pilastro è l’Alleanza Atlantica, che deve essere consolidata su un piano di parità, attraverso l’unità europea. Il terzo pilastro è la cooperazione con i paesi del Mediterraneo, che può dare una spinta decisiva allo sviluppo economico.
L'Italia è la nuova frontiera meridionale d'Europa nel rapporto con questi paesi. Occorre sviluppare tutte le potenzialità fornite da questo ruolo geopolitico, che comporta l'assunzione di nuove responsabilità nella regolazione dei flussi migratori e nella capacità di intercettare al meglio le rotte commerciali ed economiche che si stanno sviluppando. I socialisti guardano lontano nel futuro. Se Turati nel 1929 sognava gli "Stati Uniti d’Europa", oggi si possono sognare gli "Stati Uniti del mondo". Sul piano politico fondamentale è il ruolo delle Nazioni Unite, per affermare una
concezione multilaterale dei rapporti internazionali.

Note: La documentazione è stata realizzata dalla sezione romana del Movimento Federalista Europeo in occasione del confronto con candidati alle elezioni nazionali sulle tematiche dell’Unione europea.

Roma 3 aprile 2008

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