Federazione Europea o Catastrofe Economica!
La crisi finanziaria che, partita dagli Stati Uniti, sta investendo per contagio l'Europa ed il mondo intero, è prima di tutto una crisi di fiducia: crolla la fiducia nel mondo della finanza e delle banche, guidato dalla miopia, dalla speculazione e dalla vanità; svanisce la fiducia nella politica e nei governi, incapaci di governare la globalizzazione per il bene dell'intera umanità, termina la fiducia nelle regole internazionali e nelle capacità auto-regolativa del mercato mondiale, si spegne la fiducia nell'ideologia neoliberista della deregulation e della privatizzazione, nel futuro degli investimenti, dell'occupazione, delle politiche sociali, della sicurezza.
La paura della crisi apre lo spazio per la mistificazione: il piano Paulson affronta il problema nel breve periodo ma rischia di scaricare sui cittadini americani, e del resto del mondo, il costo da pagare per salvare il sistema finanziario, le elezioni austriache divengono palcoscenico per un nuovo trionfo del nazionalismo, il presidente dell'Unione Sarkozy ha convocato il G4, con il rischio gravissimo di spaccare di nuovo l’Europa, invece di proporre soluzioni nuove, da approvare a maggioranza, da parte di tutti gli stati europei che ci vorranno stare e da parte del Parlamento europeo. Un altro vertice intergovernativo che ha prodotto soluzioni di basso profilo e che mostra ancora una volta la mancanza di un vero governo federale europeo.
L'Europa non è immune a questa crisi seppure, a differenza degli USA, non abbia finora vissuto al di sopra delle proprie possibilità economiche, grazie alle regole di bilancio comunitarie ed al rigore sui tassi della Banca Centrale Europea. Essa tuttavia rischia di soccombere di fronte alla sua stessa incapacità di unirsi ed affrontare i problemi se i leaders europei cercheranno soluzioni nazionali a sfide globali, come lasciano presagire le dichiarazioni del Premier italiano Berlusconi, che ha affermato che difenderà i risparmi dei cittadini italiani da ogni rischio, e la decisione unilaterale dell’Irlanda di garantire al 100% i depositi delle proprie banche, che non tiene conto dell’interdipendenza delle economie europee e indebolisce, in ultima istanza, l’efficacia e la sostenibilità del mercato unico.
Coloro che per anni hanno rigettato l’idea di un’Europa unita politicamente chiedono ora all’Europa di agire: da un lato gli economisti liberisti, filo-americani e fautori del libero mercato, dall’altra i politici socialisti che hanno rifiutato la Costituzione Europea perché “poco sociale” si appellano oggi alla volontà politica dell’Europa di far fronte alla crisi.
L’Unione Europea potrà rispondere efficacemente alla crisi se saprà dotarsi, oltre alla moneta unica, di un governo europeo dell'economia, un sistema unico di controllo del sistema bancario, una progettualità lungimirante per il rilancio degli investimenti, della produzione, dell'occupazione e della ricerca.
Il governo europeo dell'economia presuppone un'Europa politica, la realizzazione di una federazione dotata di poteri veramente sovrani anche in politica fiscale, estera e di sicurezza.
Senza un governo europeo dell'economia, senza una vera risposta alla crisi, resta solo il baratro.
L’alternativa alla Federazione Europea è la catastrofe economica!
Roberto Race robertorace@yahoo.it +39 3470885233 +39 3339064533
www.gfeaction.eu
www.eurobull.it
La Gioventù Federalista Europea
La GFE è la sezione giovanile del Movimento Federalista Europeo. Il Movimento è stato fondato a Milano il 27-28 agosto 1943 da un gruppo di antifascisti raccolti intorno ad Altiero Spinelli. I principi sulla base dei quali esso è nato sono contenuti nel Manifesto di Ventotene, elaborato nel 1941 dallo stesso Spinelli, con la collaborazione di Ernesto Rossi e Eugenio Colorni. L'analisi e le proposte politiche contenute nel Manifesto si basano sulla presa di coscienza della crisi dello stato nazionale - ritenuto la causa principale delle guerre mond
iali e dell'affermazione del nazifascismo - e sulla convinzione che solo il superamento della sovranità assoluta degli Stati attraverso la creazione di una Federazione europea avrebbe assicurato la pace in Europa. La GFE si differenzia radicalmente dai modelli normali di organizzazione politica, i partiti e i gruppi di pressione. Diversamente dai gruppi di pressione, che cercano solo vantaggi particolari per gruppi particolari senza modificare necessariamente l'assetto dei poteri costituiti e a differenza dei partiti, che hanno come quadro privilegiato di azione il quadro nazionale, la GFE esercita un’iniziativa politica autonoma rivolta alla fondazione di uno Stato nuovo, la Federazione europea.
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