Un errore (casuale?) negli spot sulle elezioni europee
Grazie agli spot che appaiono quotidianamente sulle principali reti televisive sappiamo come si vota alle prossime elezioni europee. Non possiamo tuttavia non rilevare con sconcerto un errore fattuale contenuto nei medesimi spot, che cioè “possono votare i cittadini italiani che hanno compiuto i 18 anni”.
Com’è noto, in virtù del Trattato di Maastricht tutti i cittadini comunitari hanno diritto di voto, attivo e passivo, nelle elezioni europee (e amministrative) nel paese in cui sono residenti, anche se cittadini di un altro stato (se vengono naturalmente seguite determinate procedure per l’inserimento nelle liste elettorali). Lo dice anche un documento dello stesso Ministero dell’Interno (http://www.mamma.am/mamma/docs/199.pdf), dove si aggiunge esplicitamente che “il principio che sottende la direttiva e' quello della ‘cittadinanza dell'Unione’, in un’ottica di integrazione europea”. I cittadini di altri paesi dell’UE non solo possono votare in Italia ma addirittura essere candidati.
Perché quest’“ottica di integrazione europea” viene a mancare completamente negli spot televisivi promossi dal governo? Perché si tace di una conquista fondamentale degli ultimi anni quale la cittadinanza dell’Unione? L’Europa fa paura?
Pia Locatelli, parlamentare europea PSE, candidata al Parlamento Europeo per Sinistra e Libertà, circoscrizione Nord-Ovest
Piero Graglia, candidato al Parlamento Europeo per il Partito Democratico, circoscrizione Nord-Ovest
Felice Besostri, candidato alla Provincia di Milano per la lista Sinistra per la Provincia di Milano
Maria Agata Cappiello
Piergiorgio Grossi, segretario della sezione di Genova del Movimento Federalista Europeo
Francesca Lacaita
Marisa Pattera, Movimento Federalista Europeo
Cristina Ronzitti
Nicola Vallinoto, Movimento Federalista Europeo
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