MFE: primo sciopero "europeo" degli stranieri per una cittadinanza europea di residenza
PRIMO SCIOPERO “EUROPEO” DEGLI STRANIERI
PER UNA CITTADINANZA EUROPEA DI RESIDENZA
Nell’Unione Europea ci sono almeno 25 milioni di residenti extracomunitari (senza considerare gli immigrati irregolari), che pagano tasse e contributi sociali, rispettano il nostro sistema di leggi, ma sono esclusi dal diritto alla partecipazione politica e in gran parte privi dei diritti sociali e civili.
Ogni Stato ancora pretende di gestire il problema dell’immigrazione secondo proprie leggi nazionali sulla cittadinanza perché vuole mantenere una sovranità obsoleta in un mondo globalizzato.
Ciò inoltre viola il divieto di ogni discriminazione in base alla nazionalità dell’art 21 della “Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea”.
Chiediamo che l’Unione Europea attui una politica comune nei confronti dei paesi in via di sviluppo, volta a favorire il loro sviluppo compatibile e la loro unificazione in grandi raggruppamenti regionali, e che promuova una legislazione per:
- uniformare la politica dei flussi migratori, dell’accoglienza e dell’inserimento legale nel mondo del lavoro, grazie anche all’istituzione di un’Agenzia europea del Lavoro;
- regolamentare in modo uniforme i diritti civili, politici e sociali degli immigrati residenti e dei loro familiari, in applicazione della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”, resa ora vincolante dal Trattato di Lisbona
- stabilire che è cittadino dell’Unione chiunque abbia la residenza stabile nel territorio di uno Stato membro e non solo chi vi è nato.
VIVA L’UNITA’ POLITICA DEL POPOLO EUROPEO!
AVANTI UNITI VERSO LA FEDERAZIONE EUROPEA!
MFE – MOVIMENTO FEDERALISTA EUROPEO
GFE – GIOVENTU FEDERALISTA EUROPEA
Movimento Federalista Europeo - Sezione italiana dell’UEF e del WFM - Segreteria nazionale:
Via Poloni, 9 - 37122 Verona - Telefono e fax: 045 8032194 - E-mail: mfe@mfe.it – www.mfe.it
http://www.mfe.it/doc/2010/mfeprimomarzo.pdf
PeaceLink aderisce allo sciopero dei migranti del 1° marzo
http://www.peacelink.it/editoriale/a/31237.html
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