Senza l'Unità d'Europa a rischio l'Unità d'Italia

4 maggio 2010
Nicola Vallinoto (direzione nazionale del Movimento federalista europeo)

The Flag of Europe waving

Contrariamente a quanto ha affermato il presidente Giorgio Napolitano durante la visita genovese allo stabilimento di Ansaldo Energia, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia, ovvero che "il nazionalismo con le sue degenerazioni è alle nostre spalle" credo che la possibilità di uno sgretolamento della costruzione europea sia più che mai attuale.

I risultati delle ultime elezioni europee con l'avanzata di partiti ultra-nazionalisti e xenofobi e i recenti moniti che provengono dalla Grecia ci mostrano come siano a rischio non solo la moneta unica ma anche l'intera costruzione comunitaria.

Se i cittadini europei e i loro leader politici non decidono, celermente, di completare il processo di unificazione con la federazione europea, obiettivo indicato sin dal 1950 nella dichiarazione Schuman di cui il 9 maggio ricorrono i 60 anni, il rischio di una implosione dell'Unione europea è reale e neanche tanto improbabile come hanno evidenziato diversi economisti.

I cittadini europei si trovano di fronte a una scelta: da un lato, la chiusura identitaria e nazionalista che porta alla inevitabile decadenza della civiltà europea; dall'altro, l'apertura cosmopolita e federalista che conduce al progetto di un'Europa "libera e unita" indicata nel Manifesto di Ventotene.

Nell'interesse di tutti speriamo che scelgano la seconda via, la più difficile e, anche, la sola che consentirà di offrire un futuro alle nuove generazioni.

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