Controvertice a Bruxelles “Per una Convenzione costituente. Verso una Europa federale, solidale e democratica".
[DASTOLI] Al controvertice attendiamo fra i 150 ed i 200 partecipanti di dodici paesi con una maggioranza relativa di italiani, un quarto del totale, poi belgi, francesi, olandesi, tedeschi, greci, svedesi, danesi, bulgari, romeni, inglesi, spagnoli ed anche un cittadino del Mali. Avremo qualche deputato europeo Durant, Duff, Leinen, Cofferati, Goulard, Lamberts, la presidente dei verdi europei Frassoni, il presidente della Bei Maystadt, Pannella ed il segretario del partito radicale internazionale, il responsabile esteri di Sel Migliore, rappresentanti di Mei, Uef, Jef, European Alternatives, Emergency, Etuc, Libertà e giustizia, Nessuno tocchi caino, Partito federalista europeo, Europa Nova, Saivons l'Europe, Transparency, Medel, Ecas, Pd con il segretario del Belgio, Atd Quart Monde, Epe, Forum permanent, Società Dante Alighieri.
Ci siamo dati sette obiettivi:
- promuovere la creazione di uno spazio di dibattito pubblico sull'avvenire del sogno europeo;
- facilitare la sinergia fra le reti esistenti ed emergenti in Europa che intendono usare gli strumenti della democrazia partecipativa;
- stimolare le varie anime della società civile ad appropriarsi (il termine inglese è empower) dell'agenda europea;
- manifestare una volontà comune di difendere la democrazia europea in statu nascendi prima che essa venga cancellata dalla rinascita di una nuova Santa Alleanza;
- contribuire alla diffusione di una comune coscienza sul valore aggiunto della dimensione sovranazionale europea;
- avviare un processo costituente permanente che ci porti fino alle elezioni europee del maggio-giugno 2014;
- consentire un dialogo strutturato con i rappresentanti eletti dei cittadini.
Infine riteniamo che il Trattato sul fiscal compact senza solidarietà, sviluppo e democrazia rischia di portare alla recessione.
[DASTOLI] I paesi europei possono contribuire a conquistare nel mondo (peace building) e a mantenere (peace keeping) la pace solo se agiranno per superare la dimensione delle apparenti sovranità nazionali.
E' un messaggio forte che vogliamo lanciare a reti della società civile ancora sorde dinanzi alla cultura federalista europea (non è un caso che la Tavola della pace è assente dal controvertice).
Come ci aveva ricordato Norberto Bobbio dobbiamo lavorare per conquistare la quinta dimensione dei diritti: quelli collettivi.
Il rigore finanziario non basta, anzi crea recessione. La crescita si ottiene con la solidarietà e non con il mercato.
Dobbiamo impegnarci per garantire a tutti e a tutte beni "pubblici": inclusione, conoscenza, educazione, dignità, salute (nel senso della promozione della salute e non solo della lotta contro le malattie)...
Infine la democrazia deve essere declinata in quattro accezioni: rappresentativa, partecipativa, paritaria, di prossimità.
[NV] E' opinione ampiamente diffusa che le attuali istituzioni dell'Unione europea, anche con il nuovo trattato, non siano più adeguate a garantire un futuro accettabile a più di 500 milioni di cittadini. La crisi ha solo accelerato i tempi e ha messo in evidenza i limiti della costruzione europea. Quali pensi siano i principali impedimenti e le forze maggiormente contrarie a una sua evoluzione federale ed, invece, quali possono essere le componenti sociali e politiche del popolo europeo maggiormente interessate a costruire un fronte sufficientemente coeso per superare gli ultimi ostacoli per raggiungere l'Europa libera e unita del Manifesto di Ventotene.
[DASTOLI] Il problema, come diceva Altiero Spinelli ricordando Machiavelli è che "chi difende l'ordine vecchio si batte partigianamente e chi difende l'ordine nuovo lo fa tiepidamente".
Gli innovatori si trovano a destra, a sinistra e al centro.
Sono involontariamente immobilisti tutti coloro che non si battono per la democrazia federale transnazionale.
Penso, ad esempio, ai sindacati europei che chiedono solidarietà europea e non chiedono democrazia europea.
Sono potenzialmente federalisti tutti coloro che capiscono di trarre vantaggio dalla garanzia europea di beni pubblici europei a cominciare proprio dalla società civile.
http://en.forum-civil-society.org/IMG/pdf/InvitationEN.pdf
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