Monti si faccia valere difendendo la democrazia europea
Il premier Monti incontrerà nei prossimi giorni i leader di Germania, Francia e Spagna ed il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy per discutere dell'agenda europea anche alla luce della confermata volontà tedesca di premere sull'acceleratore dell'integrazione europea. Su alcuni punti essenziali le novità di Berlino sono solo apparenti perché il vertice richiesto dalla cancelliera Merkel a metà dicembre è già fissato da tempo (e non dalla Germania) con un ordine del giorno che prevede la discussione di un rapporto che sarà presentato dal presidente del Consiglio europeo Van Rompuy insieme ai leader della Commissione Barroso, dell'Eurogruppo Juncker e della Bce Draghi con un'opzione aperta sulla revisione del Trattato di Lisbona.
Non è inoltre una novità che il governo tedesco voglia più Europa anche se non è chiaro se essa debba limitarsi all'integrazione economica ed alla garanzia del rigore finanziario e se essa debba essere un'autentica federazione.
Se l'Italia vuole farsi valere in Europa, il premier Monti deve sciogliere rapidamente i nodi che paralizzano la posizione italiana
- optando per una nuova Unione che sia insieme più democratica (e cioè governata democraticamente da un governo con poteri limitati ma reali legittimato dalla fiducia e dal controllo del Parlamento europeo), più solidale (e cioè capace di garantire beni comuni che hanno superato le frontiere nazionali) e più efficace (e cioè dotata di sovranità effettiva in materie a dimensione europea)
- esigendo che la revisione di Lisbona rispetti i vincoli imposti dalla crisi europei (e cioè condividendo con Berlino l'urgenza della revisione) ma anche quelli della sostenibilità democratica della revisione ( e cioè la convocazione di una convenzione rappresentativa della doppia legittimità democratica nazionale ed europea ed insieme la sovranità popolare europea che richiede il consenso dei cittadini attraverso un voto popolare europeo e non la somma di voti popolari nazionali).
Il Movimento europeo in Italia, che attende da tempo di esporre al premier Monti le sue proposte sulla nuova Europa, ritiene indispensabile che il governo consulti rapidamente le forze politiche i partner sociali e le organizzazioni rappresentative della società civile al fine di poter esprimere in Europa scelte fondate sul consenso del paese.
Il Movimento europeo in Italia ritiene infine che il premier Monti debba cogliere l'occasione della presenza in Italia del presidente del PE Schulz per concordare una linea di strenua difesa della democrazia sovranazionale.
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