Italia: meno del 5% di strade intitolate a donne, in prevalenza madonne e sante
Toponomastica femminile e i 17 obiettivi dell'Agenda 2030
Se metà della popolazione mondiale è composta da donne come mai quasi tutto lo spazio pubblico è dedicato agli uomini e alle loro imprese?
La toponomastica è un oggetto di studio davvero interessante.
I nomi dati alle strade e alle piazze, agli edifici più importanti della città nella quale viviamo ci raccontano molto.
I luoghi pubblici che attraversiamo ogni giorno sono stati intitolati a quali avvenimenti, a quali personalità? Chi ha scelto e seguendo quale criterio?
I toponimi costituiscono una seconda mappa dei luoghi fisici, una composizione di senso, anche se molti non la riescono a leggere c'è, e un nome non vale l'altro.
Il Festival per lo Sviluppo Sostenibile 2021, tenutosi dal 28 settembre al 14 ottobre, con 770 eventi dedicati all'Agenda 2030, ha ospitato anche un collegamento online della associazione Toponomastica Femminile che ho seguito con molto interesse.
Sono state ritratte 15 donne europee del passato che hanno lavorato per gli obiettivi che oggi vediamo inseriti nell'Agenda 2030.
Esse hanno varcato soglie vietate, in un mondo molto più chiuso di adesso verso le donne. Hanno scardinato il pregiudizio millenario della intelligenza femminile manchevole, della incapacità femminile di comprendere e accrescere il patrimonio comunitario della conoscenza. E hanno lavorato molto per ridurre la povertà, per migliori condizioni di salute della popolazione, l'istruzione, per la Vita sulla terra e sott'acqua, per la pace.
Contrariamente a quanto si pensi non sono poche le donne meritorie di menzione, semmai c'è l’imbarazzo della scelta
Infatti, che effetto fa alle donne abitare e muoversi in uno spazio connotato solo da nomi maschili? E alle bambine? Ve lo siete mai chiesto? Quanto questo minuzioso rimando solo alle gesta maschili interferisce con il nostro mondo interiore, nell' autopercezione di noi donne?
Dare visibilità a esempi femminili autorevoli è un modo per fornire una consapevolezza nuova alle giovani generazioni, e rinforzare la consapevolezza delle adulte. Anche le donne possono raggiungere mete emozionanti, lontane e luminose, e contribuire a costruire il mondo che si trova fuori dall'ambito famigliare.
Una delle prime iniziative di questo gruppo è stato un censimento toponomastico nazionale dal quale risulta che la media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5% (in prevalenza madonne e sante), mentre quella delle strade dedicate agli uomini è vicina al 40%. Vi invito a visitare sul loro sito le pagine divise per regione e città, fate un giro. Io trovo si tratti di una ricerca illuminante. Forte di questi dati il gruppo sollecita le istituzioni affinché strade, piazze, giardini e spazi urbani in senso lato, siano dedicati a donne. Gli spazi pubblici sono un calco di quello che siamo stati e potremmo essere. Questa mancanza va colmata.
Nell'evento del 12 ottobre si è parlato di
Laura Conti (1921-1993) italiana, medica, donna di scienza, ambientalista, politica e scrittrice, fondatrice di Lega per l'Ambiente, ha scritto "Che cos'è l'ecologia. Capitale, lavoro e ambiente", "Visto da Seveso", "Discorso sulla caccia"
Veronica Stolte-Heiskanen (1934-1994) cosmopolita, sociologa empirica, nel 1974-77 è stata nel comitato esecutivo internazionale di sociologia, erano gli anni caldi del femminismo europeo e internazionale, l'ONU aveva indetto la prima Conferenza Internazionale delle donne nel 1975
Ria Beckers (1938-2006) conosciuta con il cognome del marito, fondatrice del partito dei Verdi in Olanda. Nel 1989 promuove un disegno di legge affinché si proibisse l'uso di fondi fiscali per uso militare, nel 1991 presenta una mozione contro la partecipazione dei Paesi Bassi alla guerra in Iraq, respinta dalla Camera dei rappresentanti
Ester Boserup (1919-1999) danese, economista in ottica di genere, studia i ruoli produttivi delle donne all'interno delle società pre-coloniali e post-coloniali, individua nelle prime coltivazioni intensive con l'aratro l'inizio della insubordinazione femminile nelle comunità agricole
Nora Herlihy (1910-1988) irlandase, cattolica, insegnante dei poveri di Dublino, fonda una cassa di risparmio volontaria insieme ad altre personalità per dare piccoli prestiti alle mamme dei bambini, che troppo spesso si ritrovavano sole a crescerli; cassa che esiste tuttora, The Credit Union, da un piccolo ufficio a Dublino si è diffusa in tutta l'Irlanda
Aletta Jacobs (1854-1929) olandese, protagonista nel 1915 con tante altre donne nell'attivismo per il ritiro dalla prima guerra mondiale, con lei anche Jane Addams insignita nel 1931 del Nobel per la pace. Laureatasi in medicina inizia a lavorare negli ospedali di Londra. Apre una sua clinica per curare le prostitute (malattie veneree e controllo delle nascite). Nel 1903 si dedica alla causa del diritto di voto, è presidente delle suffragette olandesi, tra le fondatrici della Lega per la pace e la libertà, e una delle organizzatrici nel 1915 del Congresso internazionale delle donne.
Oggi in Olanda viene conferito il premio Aletta Jacobs a chi ha compiuto sforzi significativi per l'emancipazione femminile
Marguerite Massart (1900-1972) belga, prima ingegnera (civile e elettrica)
Maria Johanna (Ninni) Kronberg (1874-1949) conosciuta con il cognome del marito, ha lavorato per ridurre la povertà e la fame, inventrice, fisiologa, nutrizionista e capitana di industria
Eugenija Simkunaite (1920-1996) lituana, biologa, erborista, farmacista, etnografa
Elisabeth Mann-Borgese (1918-1983) svizzera, compositrice e musicista, figlia dello scrittore Thomas Mann. Esperta di diritto del mare e impegnata per la pace fra i popoli partecipa alla stesura di "I Limiti dello Sviluppo" del MIT e il Club di Roma nel 1972, ancora oggi punto di riferimento per le lotte e le argomentazioni ecologiste
Mall Vaasma (1945-2009) estone, botanica e micologa
Eva Mameli Calvino (1886-1978) scienziata, viaggiatrice, botanica, docente, ambientalista, sposata con l'agronomo Mario Calvino, madre di Italo (lo scrittore) e Floriano (geologo)
Angeles Alvarino Gonzales (1916-2005) galiziana, studia nello stesso tempo sia discipline scientifiche che umanistiche, oceanografa, nel 1953 è la prima donna a partecipare a una ricerca in mare aperto. Effettua studi sperimentali su plancton, chetoniati, sifonofori, meduse che aiutano a conoscere la condizione delle acque, e scopre nuove specie che portano il suo nome. Nel corso della sua carriera partecipa a spedizioni finanziate da FAO e UNESCO e guadagna numerosi riconoscimenti
Charlotte Perriand (1903-1999) architetta e designer, innovatrice di spazi urbani e domestici, partecipa alla vita politica antifascista e sociale francese, collabora per un periodo con Le Corbusier ma se ne allontana per la simpatia di lui per le ideologie fascista e nazista
Margrit Kennedy (1939-2013) libera pensatrice, architetta, ambientalista, economista, docente. Ha partecipato a pubblicazioni di OCSE e UNICEF. Si interessa di energie pulite, per una vera economia sostenibile ha rimarcato la necessità di ripensare radicalmente l'attuale sistema economico. Nel 2004 intervistata da Milena Gabanelli ha parlato di monete alternative, regionali e complementari. Ha preso parte alla grande mobilitazione di Occupy Wall Street (2011).
Le donne italiane scelte per Calendaria 2022 sono Laura Conti, Eva Mameli Calvino, Maria Montessori, e Trotula de Ruggiero.
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