Federalismo - L'ABC dell'Europa di Ventotene
di Lucio Levi*
La Federazione
Il termine federalismo deriva dal latino foedus, che significa patto. Una Costituzione federale è infatti un patto con il quale due o più Stati si uniscono sotto l’autorità di un governo federale, che assicura la → PACE e la soluzione dei conflitti internazionali sulla base del diritto invece che della forza. Esistono due forme di unione tra Stati: la Federazione e la Confederazione. La formazione degli Stati Uniti d’America illustra in modo esemplare l’evoluzione di una unione di Stati dalla forma confederale a quella federale. Le colonie inglesi della fascia atlantica dell’America del Nord, divenute nel 1776 dopo la rivoluzione americana tredici repubbliche indipendenti, costituirono un’organizzazione internazionale, regolata dagli Articoli di Confederazione, che non limitava la sovranità degli Stati. La Confederazione non aveva un potere indipendente dagli Stati dell’unione, ma dipendeva da questi ultimi. Gli Stati avevano un potere superiore a quello della loro unione e le decisioni di quest’ultima avevano il valore di raccomandazioni che gli Stati osservavano a loro discrezione. Solo nel 1787 la Convenzione di Filadelfia riformò la Confederazione e diede vita al primo esempio di patto federale tra Stati sovrani, che segna la nascita di una nuova forma di Stato, appunto la Federazione.
Con l’invenzione della Federazione nasce una nuova forma di Stato. La divisione territoriale del potere, assegnando al governo federale competenze esclusive in materia di difesa, politica estera, dogane e moneta, permette di eliminare i confini militari ed economici tra gli Stati e di attribuire a questi ultimi piena capacità di autogoverno in tutte le materie non espressamente assegnate al governo federale (come ad esempio l’istruzione). Questa distribuzione delle competenze rappresenta la più efficace forma di limitazione del potere e la più potente barriera che sia stata elevata contro gli abusi, gli arbitri e le tendenze aggressive del governo centrale.
La Federazione è anche una nuova forma di organizzazione internazionale. Gli Stati federati mantengono alcune caratteristiche dei vecchi Stati (la loro indipendenza), ma la conservano solo in quei settori nei quali l’indipendenza non pregiudica la solidarietà tra di essi. Creando un potere limitato ma reale al di sopra degli Stati, la Federazione fa cadere le barriere militari ed economiche tra gli Stati. Di conseguenza, entro i confini della Federazione, cade anche la separazione tra politica interna e politica internazionale e le relazioni tra gli Stati assumono carattere costituzionale. E’ questa la via per rendere permanente la → PACE tra gli Stati. Inoltre la Federazione consente di estendere la partecipazione democratica e il controllo popolare dalla sfera della politica interna a quella della politica internazionale, che è tuttora il terreno dello scontro tra la politica estera e militare degli Stati. In altre parole, introducono un nuovo meccanismo costituzionale, che permette di estendere la → DEMOCRAZIA sul piano internazionale.
La pace
Le istituzioni sono strumenti di governo che servono a produrre decisioni politiche e quindi a perseguire determinati valori. Esiste dunque una precisa relazione tra la struttura delle istituzioni politiche e i valori. Come lo Stato liberale, fondato sul principio della divisione dei poteri, è il veicolo della → LIBERTA' politica e lo Stato democratico, fondato sul suffragio universale, è il veicolo dell’uguaglianza politica, così la Federazione di Stati è il veicolo della pace.
La scelta di certe istituzioni implica dunque quella di determinati valori e viceversa. Il rapporto tra istituzioni e valori è lo stesso che esiste tra mezzo e fine. Fu Immanuel Kant a mostrare la relazione tra il F. e la pace. Il F. è da un lato negazione della guerra e dell’anarchia(2) internazionale, intese come i fattori che limitano l’uomo e le sue capacità di sviluppo, e dall’altro è la teoria della → PACE, intesa come organizzazione che subordina gli Stati a una legge comune e a un potere democratico mondiale. Il progetto di Kant Per la pace perpetua fu pubblicato nel 1795 durante la rivoluzione francese, quando cominciava l’era industriale, democratica e nazionale. Mentre la precedente letteratura sulla → PACE era indirizzata a re, principi e diplomatici e aveva lo scopo di costruire un impero universale o un migliore equilibrio tra le potenze, l’opera di Kant presenta la pace in termini radicalmente nuovi, come il frutto di una nuova forma di organizzazione internazionale (la Federazione mondiale o la Repubblica universale). Lo scopo di quest’ultima era di unificare i popoli, entrati sulla scena della storia con la Rivoluzione francese, e di creare le condizioni per la concordia e la solidarietà tra tutti gli uomini attraverso la formazione di un ordine che facesse valere dovunque il diritto.
In definitiva, tra il pensiero dei fondatori degli Stati Uniti d’America per quanto riguarda la teoria dell’organizzazione federale e il pensiero di Kant relativamente alla → PACE esiste una relazione di mezzo a fine. In altre parole, la potenzialità dell’organizzazione federale, inventata negli Stati Uniti per unificare tredici piccole repubbliche, è quella di una forma di organizzazione politica che, con opportuni adeguamenti, consentirebbe di realizzare la → pace nel mondo, in altri termini, di dotare l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) di un governo e di un parlamento. E’ la direzione che l’UE ha imboccato con l’avvio dell’unificazione del continente, assicurando con la sua forma di organizzazione, che è solo in alcune parti federale e in altre parti ancora confederale, 70 anni di → PACE agli Stati membri.
La società federale.
L’organizzazione federale si è insediata in società nelle quali esistono profonde differenze sociali nei diversi territori. La sua funzione è assicurare la convivenza di gruppi umani che parlano lingue diverse, hanno tradizioni e costumi diversi. In altre parole, la Federazione permette di mantenere l'→UNITA' NELLA DIVERSITA'. La popolazione è unita in una società che ha le stesse dimensioni della Federazione e divisa in un insieme di società più piccole con confini ben definiti nell’ambito della società più vasta. Questo tipo di società consente la convivenza del lealismo verso la società federale nel suo complesso con quello verso le comunità territoriali più piccole, in modo che nessuno prevalga, come invece avviene in un senso nello Stato unitario (subordinazione delle regioni al governo centrale) e nel senso opposto nella Confederazione (subordinazione dell’Unione agli Stati membri). La soluzione federale è adatta alle situazioni nelle quali un insieme di Stati indipendenti cerca l’unità per risolvere problemi comuni di carattere difensivo e/o economico, ma non ha una così piena identità di interessi da indurre i singoli Stati a rinunciare completamente alla propria indipendenza.
Mario Albertini, che ha dato un contributo teorico fondamentale in questa direzione, ha scritto che il comportamento sociale di tipo federalista si può manifestare solo in aree dove esistono più Stati che abbiano raggiunto le condizioni materiali e ideali della libertà politica e un certo grado di unità. Ma ciò non basta. Esso non può mantenersi senza la scomparsa, o almeno l’indebolimento, della lotta di classe e della potenza militare. La lotta di classe spegne la solidarietà tra ricchi e poveri nei gruppi sociali a base territoriale, e subordina questi gruppi alla generale divisione dell’intera società in classi sociali antagonistiche. D’altra parte la potenza militare promuove l’accentramento del potere nel governo centrale, spezza l’equilibrio politico tra il centro e la periferia e impedisce così la convivenza pacifica delle diverse comunità sociali (Albertini, Il federalismo, 1993, 53).
Il federalismo come ideologia. In conclusione, seguendo lo schema di analisi proposto da Albertini, il F. si presenta come un’ideologia che ha un aspetto di valore, che definisce il fine del Federalismo (la → PACE), un aspetto di struttura, che permette di individuare la forma di organizzazione del potere necessaria a realizzare quel fine (le istituzioni federali), un aspetto storico-sociale, che definisce il contesto storico e sociale nel quale è possibile realizzare → PACE attraverso una struttura adeguata del potere (il superamento della divisione del genere umano in classi sociali e in nazioni).
* Lucio Levi, Professore di Scienza politica e di Politica comparata presso la Facoltà di Scienze Politiche di Torino; Presidente del Movimento federalista europeo (2009-2015); Direttore della rivista “The Federalist Debate”. Autore di Altiero Spinelli, fondatore del movimento per l’unità europea, in A. Spinelli-E. Rossi, Il Manifesto di Ventotene, Milano, “Oscar Mondadori”, 2006.
(2) L’anarchia è un pensiero politico che sostiene l’abolizione di ogni governo sull’individuo e, l’abolizione dello Stato, da attuare eliminando o riducendo al minimo il potere centrale dell’autorità.
Per approfondire:
Mario Albertini, Il federalismo, Bologna: Il Mulino, 1993 (ed. or. Lo Stato nazionale, Napoli, Edizione Guida, 1980).
Federalismo è una voce de "L'ABC dell'Europa di Ventotene. Piccolo dizionario illustrato" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (seconda edizione Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene, 2022). Quest’opera è stata rilasciata con la Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
L'indice completo del dizionario:
https://www.peacelink.it/europace/a/48970.html
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