Idea di Europa unita nella storia - L'ABC dell'Europa di Ventotene
di Paolo Ponzano*
Il progetto europeo può essere definito come il tentativo di riportare la → PACE sull’intero territorio del continente europeo devastato da secoli di guerre fratricide e di edificare una casa comune nella quale accogliere tutti i popoli europei affinché, consapevoli di una loro comune identità e dei valori che hanno forgiato la loro comune cultura, costituissero un nuovo modello di civiltà umanista. In altri termini, si tratta di mettere fine alle guerre civili che i popoli europei hanno combattuto tra di loro durante i secoli nello stesso tempo in cui elaboravano le Carte dei diritti dell’uomo che rivendicavano nei confronti di re e imperatori e che costituiscono l’eredità più preziosa della civiltà europea nel mondo.
Quali sono le origini “mitiche” del progetto europeo?
Il mito del ratto d’Europa, raffigurato in numerosi quadri e sculture dell’arte europea, parla di una fanciulla asiatica chiamata Europa che viene rapita da Giove trasformatosi in toro che la trasporta a Creta attraverso il mare dall’Asia minore. Questo mito del ratto d’Europa
costituisce una metafora del passaggio della civiltà europea da Oriente verso Occidente oppure l’inizio del processo di definizione dell’identità europea rispetto agli altri popoli. Esso coincide con il reale sviluppo della civiltà europea nell’isola di Creta definita come la civiltà minoica. Secondo lo storico greco Erodoto, gli abitanti del continente europeo, definiti in greco “europaoi”, sono coloro che lottano strenuamente per difendere o conquistare la propria libertà, anche a costo del sacrificio della vita. Si pensi alle battaglie di Maratona, di Salamina o delle Termopili.
Quando è nato il progetto europeo?
Il progetto europeo non è nato solo durante e dopo la Seconda guerra mondiale quando alcuni intellettuali come → SPINELLI, ALTIERO e → ROSSI, ERNESTO hanno redatto il → MANIFESTO DI VENTOTENE per un’Europa libera e unita (1941) e hanno deciso di concerto con altri protagonisti della Resistenza europea nei vari paesi di agire concretamente per mettere fine alla divisione dell’Europa in Stati nazionali sovrani. Allo stesso modo, il progetto europeo non è nato solo quando il Ministro degli Esteri francese (Robert Schuman) ha proposto il 9 maggio 1950, sulla base di una Dichiarazione redatta da Jean Monnet, la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio come primo passo verso la realizzazione di una Federazione europea. L’idea di un’Europa unita affonda le sue radici nel pensiero greco (in particolare l’affermazione della libertà di pensiero e la lotta delle città greche per la libertà contro l’invasione persiana), nella civiltà romana con l’affermazione dello Stato di diritto e l’estensione della
cittadinanza romana a tutti gli stranieri e nella religione cristiana con i valori del rispetto della dignità umana, della tolleranza e della solidarietà. Pertanto l’idea di un’Europa unita si è costruita nei secoli attraverso il pensiero e l’azione di centinaia di uomini illuminati che hanno proposto o difeso progetti di unità degli Stati europei, anche se tali progetti non sono stati realizzati nell’epoca in cui sono stati proposti.
Quando sono stati proposti i primi progetti di unità europei?
I primi progetti di unità europea sono stati elaborati e proposti negli stessi anni in cui gli Stati europei hanno cominciato a combattersi tra di loro per affermare la loro supremazia e per estendere il proprio territorio a scapito dei paesi confinanti. Inoltre, la maggior parte dei progetti di unità europea miravano a creare delle alleanze tra i paesi di religione cristiana per difendere i loro stati dai tentativi di espansione dei Turchi e/o degli Ottomani di religione musulmana.
I principali progetti di unità europea prevedevano la creazione di una Dieta (l’odierno Senato) in cui i sovrani (re o imperatori) dei vari Stati europei avrebbero inviato i loro rappresentanti per dirimere le controversie territoriali o economiche tra di loro. Un primo progetto di “repubblica cristiana” fu redatto dal letterato francese Pierre du Bois nel 1320, seguito dal re di Boemia Giorgio di Podiebrad nel 1460. Altri progetti di unità europea vennero redatti o proposti dal letterato Emeric Crucé nel 1600, dal duca di Sully e dal vescovo Comenius nel XVII secolo, poi dai filosofi William Penn e Leibniz. Nel 1713 l’Abate di Saint-Pierre propose un progetto di → PACE perpetua che fu poi ripreso e perfezionato dal filosofo Emanuele Kant per il quale la realizzazione di una “pace perpetua” avrebbe dovuto essere l’opera di una “Federazione degli Stati repubblicani europei”. Nell’Ottocento, il progetto europeo è stato ripreso e sostenuto da letterati e filosofi come Saint-Simon, Mazzini, Lemonnier e Victor Hugo.
Nel secolo scorso, uomini illuminati pubblicano progetti di unità europea nel periodo che si situa tra la prima e la Seconda guerra mondiale, a riprova del sostanziale parallelismo tra progetto europeo e aspirazione alla → PACE culminato nell’opera di Emanuele Kant. Si tratta del Manifesto paneuropeo del conte Coudenhove Kalergi (1923), del progetto di “unione federale europea” del capo del governo francese Aristide Briand (1929), dell’Appello agli europei di Stefan Zweig (1934) per arrivare fino al → MANIFESTO DI VENTOTENE redatto nell’omonima isola dai confinati antifascisti → SPINELLI, ALTIERO e → ROSSI, ERNESTO (1941).
Perché non ebbero seguito i vari progetti di unità europea?
I vari progetti di unità europea non ebbero seguito poiché prevedevano di sottoporre l’autorità sovrana dei re o imperatori dei paesi europei ad un organismo (Dieta o Senato) che avrebbe potuto prendere decisioni (all’unanimità o addirittura a maggioranza) vincolanti per i rispettivi sovrani mentre questi ultimi ritenevano che la loro sovranità avesse addirittura un’origine divina. Del resto, Emanuele Kant riteneva lui stesso che la pace perpetua tra i popoli avrebbe potuto realizzarsi unicamente quando tutti gli Stati fossero diventati delle repubbliche, cioè in pratica quando le monarchie dell’epoca fossero diventate delle democrazie nel senso che intendiamo oggi (vale a dire forme di governo elette dal popolo).
Secondo il filosofo svizzero Denis de Rougemont (autore del libro “Ventotto secoli di Europa”), l’idea europea ha preceduto l’idea della nazione e quindi dello Stato nazionale quale si è affermato nel Novecento. Allo stesso tempo, se la → DEMOCRAZIA moderna si è affermata e consolidata in seno allo Stato nazionale con lo sviluppo dei Parlamenti, il suffragio universale e la divisione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario), non va dimenticato che il riconoscimento dei diritti dell’uomo precede l’affermazione dello Stato nazionale (si pensi alla Magna Carta Libertatum elaborata in Inghilterra nel 1215 seguita dall’Habeas Corpus e dal Bill of Rights nel sedicesimo secolo). Secondo → SPINELLI, ALTIERO, proprio l’insuccesso dei progetti di unità europea è una conferma indiretta della validità del progetto di unione politica del continente, poiché il risorgere di tale progetto dopo ogni sconfitta dimostra che non si tratta di uno dei tanti progetti seppelliti dalla storia (quali ad esempio i tentativi di realizzare l’unità del continente europeo con la forza e la guerra, compiuti da Napoleone Bonaparte o da Adolf Hitler) ma di un progetto che risponde ad una reale necessità dei popoli europei (e che costituisce il primo passo indispensabile per una futura organizzazione federale del genere umano che realizzi la pace perpetua tra tutte le nazioni immaginata da Emanuele Kant).
Citazioni letterarie che confortano l’esistenza di un progetto di unità europea.
Montesquieu, che ha teorizzato la separazione dei poteri a fondamento della teoria politica dello Stato, si è espresso in questi termini:
Se qualcuno mi proponesse di fare qualcosa che si rivelasse utile per la mia patria, ma pregiudizievole (= nociva) per l’Europa o per il genere umano, la considererei come un crimine.
Lo scrittore francese Victor Hugo ha scritto:
Giorno verrà in cui tu Francia, tu Inghilterra, tu Germania, tu Italia, e voi tutte nazioni del continente, senza perdere la vostra distinta qualità e la vostra gloriosa identità, vi unirete in una superiore entità e costituirete la fraternità europea…. Giorno verrà in cui si vedranno questi due mondi immensi, gli Stati Uniti d’America e gli Stati Uniti d’Europa, tendersi la mano, l’uno di fronte all’altro, al di là dei mari e scambiarsi i propri beni,……, le loro arti, i loro geni.
Giuseppe Mazzini ha scritto:
Gli Stati d’Europa, divisi, ostili, gelosi l’uno dell’altro, si assoceranno mediante la democrazia, intimamente sempre di più. Le nazioni saranno sorelle. Libere, indipendenti, nella scelta dei mezzi a raggiungere il fine comune, si stringeranno ad una fede, ad un patto…. L’Europa dei popoli sarà una.
Benedetto Croce ha scritto:
A quel modo che, or sono settant’anni, un Napoletano dell’antico regno o un Piemontese del regno subalpino si fecero Italiani non rinnegando l’essere loro anteriore ma innalzandolo e risolvendolo in un nuovo essere, così e Francesi, e Tedeschi e Italiani e tutti gli altri si innalzeranno ad Europei e i loro pensieri indirizzeranno all’Europa, e i loro cuori batteranno per lei come prima per le patrie più piccole, non dimenticare già, ma meglio amate.
Infine, → SPINELLI, ALTIERO, che si propose di realizzare il progetto europeo durante l’attuale generazione, ha scritto:
La sovranità assoluta degli Stati nazionali ha portato alla volontà di dominio di ciascuno di essi, poiché ciascuno si sente minacciato dalla potenza degli altri e considera suo “spazio vitale” territori sempre più vasti, che gli permettano di muoversi liberamente e di assicurarsi i mezzi di esistenza, senza dipendere da alcuno. Questa volontà di dominio non potrebbe acquietarsi che nella egemonia dello Stato più forte su tutti gli altri.
* PAOLO PONZANO. Funzionario europeo dal 1971 al 2009. Rappresentante supplente della Commissione europea alla Convenzione europea del 2002/2003. Docente di Governance europea al Collegio europeo di Parma. Ha pubblicato 70 articoli sul processo di decisione europea e su problemi di carattere istituzionale dell’UE. Attualmente è Segretario generale del Movimento europeo Italia.
Alfonso Mattera, La nostra europeità. Una storia millenaria, dall'epopea di Maratona alla riunificazione dei popoli dell'antico continente, Edizioni Rubbettino, 2014.
Denis de Rougemont, Vingt-huit siècles d'Europe, Christian De Bartilliat, 1990.
Idea di Europa unita nel corso dei secoli è una voce de "L'ABC dell'Europa di Ventotene. Piccolo dizionario illustrato" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (seconda edizione Ultima Spiaggia, Genova 2022). Quest’opera è stata rilasciata con la Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
L'indice completo del dizionario:
https://www.peacelink.it/europace/a/48970.html
Articoli correlati
- L'accusa dell'ambasciatore ucraino in Italia
Libri scolastici italiani accusati di raccontare la storia ucraina come vuole Putin
Le accuse dell'ambasciatore ucraino appaiono come un'ingerenza. È fondamentale che i docenti italiani siano liberi di condurre le proprie ricerche e di scegliere i libri di testo senza pressioni esterne e che abbiano la libertà di adottare prospettive storiografiche diverse e critiche.20 marzo 2024 - Alessandro Marescotti e Daniele Novara - Un percorso di ricerca storica
Donne per la pace: storie di impegno e di coraggio
Le donne sono state e sono oggi protagoniste attive nella costruzione di un mondo di pace. Le loro storie e il loro impegno contro le guerre ci insegnano che la pace è possibile e che l'apporto delle donne può fare la differenza.8 marzo 2024 - Redazione PeaceLink - Ciclo di incontri storici a Taranto
Nicola Mignogna e Giuseppe Fanelli nel Risorgimento italiano
Giovedì 30 novembre inizierà ciclo di conferenze dedicato al Risorgimento italiano nel territorio ionico che rappresenta una novità assoluta del comitato tarantino dell’Istituto per la Storia del Risorgimento.28 novembre 2023 - Fulvia Gravame - Nel secondo dopoguerra, si rafforza un impegno contro la guerra sempre più rilevante e capillare
Le donne contro la guerra
Il fascismo aveva educato le donne a fare i figli per la guerra, invece le donne i figli devono farli per la pace e per un mondo migliore4 dicembre 2021 - Laura Tussi
Commenti
Inserisci il tuo commento