Inno alla gioia - L'ABC dell'Europa del Ventotene
di Francesca Torre*
Nel 1972 il Consiglio d’Europa, l’organizzazione internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani e della → DEMOCRAZIA e nella promozione della cultura europea (la stessa organizzazione che, nel 1955, sviluppò l’idea della bandiera europea che conosciamo) adottò come inno il tema dell’Inno alla Gioia.
Successivamente, nel 1985, l’Inno alla Gioia fu scelto anche dai capi di Stato e di governo dei paesi membri dell’allora Comunità Economica Europea come proprio inno ufficiale. Anche in questo caso si tratta del tema: una musica senza testo. Al grande direttore d’orchestra Herbert von Karajan fu commissionata la composizione di tre adattamenti strumentali per pianoforte, per archi e per orchestra.
Quello che è diventato l’inno europeo, e non solo dell’Unione europea ma dell’Europa tutta, viene eseguito nelle cerimonie a cui partecipa l’Unione europea e negli eventi di portata europea e non ha come scopo sostituirsi ai diversi inni nazionali, ma celebrare gli ideali di → PACE, → LIBERTA' e solidarietà su cui si fonda l’UE. E lo fa solo con la musica, linguaggio universale per eccellenza.
Nel testo originario, lo stesso Schiller esprime questi concetti, condivisi anche da Beethoven, attraverso la rappresentazione di quella società che gli intellettuali e poeti romantici sognavano: una società fatta di uomini uniti da profondi legami di amicizia universale, in una nuova “età dell’oro” dove regnano la → libertà e la fratellanza.
Questo è il testo integrale dell’Inno alla Gioia.
O amici, non questi suoni!
ma intoniamone altri
più piacevoli e più gioiosi.
Gioia! Gioia!
Gioia, bella scintilla divina,
figlia dell’Elisio,
noi ci accostiamo ebbri d’ardore,
o Divina, al tuo sacrario.
I tuoi incanti tornano a unire
ciò che gli usi rigidamente divisero; tutti gli uomini diventano fratelli, dove posa la tua ala soave.
L’uomo che ha ottenuto dalla sorte di essere amico a un amico,
chi conquistò una donna leggiadra, esulti con noi!
Sì, chi anche una sola anima
possa dir sua sul globo terrestre!
Chi invece non lo poté mai, lasci
furtivo e piangente questa confraternita!
Tutti gli esseri bevono gioia
ai seni della natura;
tutti i buoni, tutti i malvagi
vanno per il suo sentiero di rose.
Ci diede l’amore e il vino,
ci diede un amico di provata fedeltà; La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio.
Lieti, come i suoi astri volano
attraverso lo splendore della volta celeste, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio al mondo intero!
Fratelli, sopra la volta stellata
deve certo abitare un padre amorevole.
Cadete in ginocchio, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra la volta stellata!
Sopra le stelle deve abitare.
* FRANCESCA TORRE. Da sempre appassionata di cultura e politica, laureata in Letterature moderne e spettacolo, lavora nella Comunicazione e nel Marketing. Militante della Gioventù Federalista Europea (GFE) dal 2017, è segretaria della sezione di Genova dall’ottobre 2018 e dal novembre 2019 è responsabile Ufficio Comunicazione nazionale GFE.
L'indice completo del dizionario:
https://www.peacelink.it/europace/a/48970.html
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