Ostacoli e opportunità per unire l'Europa - L'ABC dell'Europa di Ventotene
di Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo*
IL FUTURO SI PUO’ PROVARE A COSTRUIRE IN BASE ALL’IMMAGINE CHE CE NE FACCIAMO
INSIEME AGLI ALTRI E AI PROBLEMI CHE RICONOSCIAMO NEL PRESENTE
Non si tratta di prevedere con certezza, ma di fare ipotesi e, soprattutto, di individuare le questioni cui vogliamo dare risposte. Cerca su un buon dizionario la storia della parola “problema”: scoprirai che significa “mettersi davanti” qualcosa che chiede di essere risolto. Noi non possiamo prevedere il futuro, ma possiamo dirci come ci piacerebbe che fosse e domandarci quali ostacoli ce ne separano.
Per tutti gli europei e le europee della Seconda guerra mondiale il futuro desiderato era un futuro di → PACE. A Ventotene si erano fatti chiari i problemi, cioè gli ostacoli di fronte all’Europa, per arrivare a realizzare quel futuro: si chiamavano → NAZIONALISMO e sovranità assoluta degli Stati. Ne derivò un’idea altrettanto chiara delle opportunità da cogliere per costruire realmente la → PACE.
L’obiettivo di Ventotene non è ancora raggiunto. Domandarsi, oggi, quali problemi ci troviamo di fronte significa anche tornare a riflettere su quale futuro desideriamo. Per provare a individuare assieme gli ostacoli da superare, ma anche le opportunità da cogliere.
Ma procediamo con ordine. Quali problemi agitano oggi il dibattito nei parlamenti, sui giornali, nelle TV, nei social media e nelle piazze, nei bar e nelle case in Europa?
I problemi in superficie
La prima cosa da constatare è che per la stragrande maggioranza delle persone non esiste in realtà un unico dibattito europeo: i problemi e le questioni del mondo ci arrivano attraverso giornali, TV, attività scolastiche, discussioni politiche e social media in cui si parla la propria lingua nazionale, ci si sente parte di una comunità nazionale e ci si preoccupa del futuro di quella comunità e dentro quella comunità. Vai sull’homepage di una qualsiasi testata giornalistica italiana e guarda i titoli delle sezioni in cui sono classificate le notizie: troverai sempre una sezione “politica” con le notizie che importano per le istituzioni nazionali e una sezione “esteri” per quelle che riguardano il resto del mondo.
vero: a scuola ti chiedono di imparare anche altre lingue e di aprirti al mondo, nella realtà digitale dominano tante parole e piattaforme e contenuti che parlano inglese, dappertutto si parla di problemi del Pianeta. Ma attenzione! Questo non basta a farci cittadini europei e ancor meno cittadini globali.
E INFATTI, QUALI PROBLEMI CONTINUANO A PREOCCUPARCI DI PIÙ
SE CI ACCONTENTIAMO DI QUESTI CANALI DI COMUNICAZIONE, DI INFORMAZIONE E DI DIBATTITO?
Sicuramente i seguenti… ma aggiungine tu altri liberamente!
- Le vicende dei partiti e del governo a Roma e nelle varie regioni e città.
- Gli sbarchi di migranti sulle “nostre” coste e il problema della loro accoglienza o del loro respingimento.
- La disoccupazione, soprattutto al Sud, e la competitività delle aziende, soprattutto al Nord.
- Le sorti delle pensioni, della sanità, della scuola pubblica, dei debiti e delle imposizioni fiscali tutte strettamente ancorate allo Stato nazionale.
- La “fuga dei cervelli” dal “sistema-paese” e l’orgoglio per le invenzioni e le creazioni di scienziati e artisti “nostrani”.
- La promozione delle “eccellenze” nazionali.
- La necessità di tornare a fare figli “altrimenti scompariamo”.
- Le conseguenze dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità, della penuria di risorse sul “nostro territorio”.
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I problemi in profondità
Però, oggi, un vero dibattito europeo esiste già: anzi, è sempre più rilevante per le nostre vite, anche se ancora poche persone se ne rendono conto e vi partecipano in modo consapevole. La mentalità nazionale ci fa pensare il futuro come una costellazione di rischi di cui avere paura e da cui difendersi, magari alzando muri che tentano di conservare quel che esiste. La mentalità europea, invece, ci consente di disegnare e lavorare per un futuro differente. Ma serve trovare i canali di informazione, di istruzione, di partecipazione giusti per diventarne consapevoli e per prendere parte al cambiamento! Serve imparare a trasformare in domande tutto quello che attorno a noi viene dato per scontato, serve imparare a pensare e agire sentendosi prima di tutto esseri viventi e esseri umani invece che principalmente cittadini nazionali, serve cercare e confrontare più e non meno fonti, canali, idee, stimoli in differenti lingue.
Provate a seguire le vicende della politica europea senza il filtro dei media nazionali, cercando ad esempio di capire cosa si fa nel Parlamento o alla Commissione europea a partire dai loro siti e profili social. Scoprirete una visione differente dei problemi da affrontare e un enorme sforzo di futuro che già oggi ci vede impegnati tutti assieme come europei, attraverso le nostre istituzioni comuni: azzerare le emissioni di CO2 (→ ZERO EMISSIONI DI CARBONIO) e di gas effetto serra entro il 2050, fare dell’Europa il primo continente a impatto zero sui cambiamenti climatici, investire sulle competenze delle persone per garantire elevate opportunità di vita e benessere materiale a tutti, guidare il mondo verso l’uso di energie rinnovabili e il rispetto di elevati standard di sostenibilità ambientale e sociale, proteggere un modello di società basato sul rispetto dei diritti umani e della partecipazione democratica di ogni individuo, promuovere la → PACE e la cooperazione tra gli esseri umani sull’intero Pianeta.
UN MONDO PIÙ VERDE, PIÙ GIUSTO, PIÙ SOLIDALE, PIÙ SICURO PUÒ SEMBRARE PURA UTOPIA SE CI ACCONTENTIAMO DI GUARDARLO DALLA PROSPETTIVA RISTRETTA DI UN SINGOLO DIBATTITO NAZIONALE.
MA DIVENTA UN CONCRETO PIANO D’AZIONE DENTRO IL DIBATTITO EUROPEO.
E, a dire il vero,
IL MINIMO NECESSARIO PER AFFRONTARE IN MODO REALISTICO
LE PIÙ PROFONDE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO.
Gli ostacoli e le opportunità
Ma se la visione europea dei problemi e del futuro da costruire assieme è così necessaria, urgente e sembra già in via di realizzazione, come mai la stragrande maggioranza delle persone non lo sa o non partecipa a questa impresa collettiva e, al contrario, ha la sensazione che sia impossibile realizzarla? Secondo noi, non è cattiva volontà, è il segno di un grosso problema non visto che incombe su qualsiasi futuro intendiamo costruire: l’Europa che abbiamo non basta! Ci ha permesso di tornare a immaginare il futuro, ma gli Stati non le hanno ancora dato alcuni strumenti essenziali per realizzarlo: una vera Costituzione, che rende tutti noi cittadini responsabili e sovrani del diritto europeo; un vero bilancio, che permette di investire e di ridistribuire la ricchezza in modo permanente e significativo a livello europeo; una vera diplomazia e difesa, che ci fa parlare con una sola voce nel mondo. Utopia? No, è che ci siamo convinti di avere di fronte ostacoli insormontabili…
“Abbiamo storie troppo diverse”. Eppure… UNIRE ESPERIENZE DIVERSE RENDE PIU’ FORTI!
“Cedere sovranità è perdere libertà”. E invece… CI SERVE COSTRUIRE SOVRANITA’ EUROPEA PER GUADAGNARE LIBERTA’!
“Impossibile unirsi con lingue diverse”. Eppure… PIU’ LINGUE PARLIAMO E IMPARIAMO, PIU’ RICCA E VITALE E’ LA NOSTRA CAPACITA’ DI INTERPRETARE IL MONDO!
“Le nostre economie e società sono in competizione tra loro”. Eppure… SAREMO SCHIAVI DELLA COMPETIZIONE FINCHE’ MANCHERANNO REGOLE E BENI COMUNI SOVRANAZIONALI!
“I problemi del mondo si affrontano come cittadini del mondo”. Eppure… NEL MONDO NON ABBIAMO ISTITUZIONI CHE CI RAPPRESENTANO COME CITTADINI. COMINCIAMO A DARCI UN’UNICA VOCE COME EUROPEI!
“Dobbiamo già occuparci dei problemi nel nostro piccolo”. Eppure… NEL NOSTRO MONDO COMPLESSO OGNI PROBLEMA NEL PICCOLO E’ CONNESSO A PROBLEMI NEL GRANDE: PERCIO’ ABBIAMO BISOGNO DI ISTITUZIONI DEMOCRATICHE E SOLIDARIETA’ A TUTTI I LIVELLI!
“Non dipende da me ma dai politici e da chi detiene potere”. Eppure… CIASCUNO DI NOI HA DEL POTERE PER CONTRIBUIRE A CAMBIARE IL MONDO E LA POLITICA HA BISOGNO DELLA PARTECIPAZIONE DI TUTTI!
Ma se vuoi davvero capire come mai le nostre teste si sono riempite di questi ostacoli insormontabili e non riescono a vedere le opportunità che nascondono, prova a domandarti: ci sono posizioni di potere nelle istituzioni, nell’economia, nei media - dentro e fuori dagli Stati dell’Unione europea – che secondo te avrebbero molto da perdere e poco da guadagnare se l’Europa si unisce di più?
* FRANCESCO PIGOZZO. Insegna Letteratura francese e coordina i corsi di lingua presso l’Università eCampus; si occupa di teoria letteraria, scritture memorialistiche, epistemologia delle scienze umane e educazione civica. Dal 2005 regolarmente impegnato nel coordinamento scientifico-didattico di numerosi progetti e iniziative di cittadinanza europea.
Francesco Pigozzo e Daniela Martinelli, A ordine nuovo, nuova legittimità. Argomenti per accelerare la metamorfosi dell'ordine giuridico, politico e sociale, in Ripensare l'Europa. Istituzioni, mutamenti, concetti, in F. Martiny e T. Visone, Altravista Edizioni, Pavia: 2019, pp. 107-124 (link diretto al volume https://www.edizionialtravista.com/ripensare-l-europa-ebook-federica-martiny-tommaso-visone.html ).
Ostacoli e opportunità per unire l'Europa è una voce de "L'ABC dell'Europa di Ventotene. Piccolo dizionario illustrato" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (seconda edizione Ultima Spiaggia, Genova 2022). Quest’opera è stata rilasciata con la Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
L'indice completo del dizionario:
https://www.peacelink.it/europace/a/48970.html
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