Introduzione - L'ABC dell'Europa di Ventotene
Le nuove generazioni sono chiamate, infatti, a raccogliere il testimone lasciato dagli autori del → MANIFESTO DI VENTOTENE ottant’anni fa. Per farlo in modo consapevole avranno bisogno di studiare il passato, indignarsi per le ingiustizie del presente e impegnarsi per cambiare il futuro.
Come ci ha ricordato il compianto David Sassoli durante il suo discorso di insediamento alla Presidenza del Parlamento
europeo:
Dobbiamo recuperare lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri Fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza … L’UE non è un incidente della storia. La nostra storia è scritta sul desiderio di libertà di Sophie e Hans Scholl, sul loro dolore, sul loro desiderio di fraternità. Non siamo un incidente della storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto alla degenerazione nazionalista.
Mi piace ricordare a questo proposito il pensiero di Carla Nespolo, presidente della Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia, che ci ha lasciato nel 2020:
Sono stata insegnante e dico che sarebbe bello se nelle scuole si facesse leggere il Manifesto di Ventotene scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e altri. Era l’Europa dei popoli, sicuramente di pace. Le cose però sono andate diversamente e oggi l’Europa è quella dei mercati finanziari. Che si è rivelata forte coi deboli (vedi il caso della Grecia) ma che però di fronte a fenomeni epocali come le migrazioni non ha saputo fare granché. Non basta un blando rimbrotto al governo ungherese che alza i muri. L’Europa deve tornare a essere un luogo di alta moralità (da un’intervista al “Fatto Quotidiano” del 25 aprile 2018).
La pandemia che sta sconvolgendo il mondo intero ha costretto l’Europa a cambiare passo e a superare alcuni limiti che si era imposta durante la crisi greca. Il piano Next Generation EU vede per la prima volta la condivisione di un debito comune europeo. Come sappiamo è una soluzione temporanea: dovremo farla diventare permanente. Per questo motivo è importante il percorso avviato con la Conferenza sul futuro dell’Europa, che dovrà immaginare le nuove regole del gioco dell’Unione europea (UE).
L’obiettivo di questo dizionario illustrato è di spiegare l’Europa attraverso le 21 lettere dell’alfabeto. A ogni lettera corrisponde un concetto sull’Europa o una persona legata al Manifesto di Ventotene. Si parte dall’A di → ANTIFASCISMO e dalla B di → BOLIS, LUCIANO, la storia dell’Europa, per finire con la Z di → ZERO EMISSIONI DI CARBONIO ovvero la lotta dell’UE contro i cambiamenti climatici, il futuro del pianeta. E ogni voce viene accompagnata da una illustrazione che ne completa la rappresentazione.
Ci sono diversi modi di leggere questo testo. Ne suggerisco alcuni. Si può partire in ordine alfabetico, oppure si può cominciare dall’indice scegliendo la voce che incuriosisce di più per poi proseguire saltellando da una voce all’altra, utilizzando le piccole frecce che collegano fra loro i termini, oppure si possono seguire i percorsi di lettura che tagliano in maniera trasversale il dizionario.
I percorsi di lettura guidano i lettori lungo due modelli di Europa. L’Europa ideale pensata nel 1941 a → VENTOTENE, ISOLA DI CONFINO, con il Manifesto per un’Europa libera e unita quale risposta alle guerre tra gli Stati nazionali (L’Europa di Ventotene), e l’Europa reale nata subito dopo la fine del conflitto con la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 che si è sviluppata fino ai giorni nostri con il → TRATTATO DI LISBONA (l’Unione europea).
L’Europa di oggi è ben lontana da quella concepita durante la guerra da → SPINELLI, ALTIERO, → ROSSI, ERNESTO con la partecipazione di → COLORNI, EUGENIO e la collaborazione attiva di → HIRSCHMANN, URSULA e → ROSSI, ADA nella diffusione del Manifesto di Ventotene.
Il modello federale come risposta alle divisioni e agli egoismi tra gli Stati nazionali – come proposto da → EINAUDI, LUIGI sin dal 1918 – trova ancora oggi forti resistenze. Nonostante il coronavirus abbia causato oltre cinque milioni di morti in Europa e nel mondo, le soluzioni trovate dall’UE per superare la crisi sono transitorie. Alcuni governi nazionali hanno frenato in più di una occasione le proposte di condivisione del debito e di finanziamento di risorse europee per gestire i progetti di rilancio dell’economia europea dopo la pandemia.
Abbiamo una bandiera, un inno (l’→ INNO ALLA GIOIA), un motto (l’→ UNITA' NELLA DIVERSITA'), una Carta dei diritti fondamentali, un Parlamento eletto dai cittadini e una moneta unica l’→ EURO, ma non abbiamo ancora una Costituzione e un governo con una voce unitaria nei settori cruciali della salute, dell’economia e della difesa.
Tra l’Europa di Ventotene – l’Europa che dovrebbe essere – e l’Unione europea – l’Europa che c’è – in mezzo abbiamo la lotta tra idee opposte su come debbano funzionare le istituzioni europee.
Il percorso di lettura sulle grandi idee mostra le differenze tra chi vuole un’Europa divisa dove prevale l’interesse di ogni singola parte (→ NAZIONALISMO) e chi vuole invece un’Europa unita capace di agire nell’interesse comune (→ FEDERALISMO) che garantisca la → PACE e la → LIBERTA' attraverso la realizzazione della → DEMOCRAZIA a tutti i livelli.
Il percorso sull’attualità, infine, ci mostra quali siano oggi le difficoltà che l’UE deve affrontare. La strada per arrivare agli Stati Uniti d’Europa è piena di → OSTACOLI E OPPORTUNITA' PER UNIRE L'EUROPA. La via da seguire non è lineare e talvolta si possono fare passi indietro, come è avvenuto con la → BREXIT, ma non abbiamo altra scelta che andare avanti se vogliamo dare un futuro alle nuove generazioni. Come ci ricordava Stéphane Hessel, uomo della resistenza al nazifascismo, sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald:
L’Europa è il nostro unico futuro. La nostra unica speranza di uscire dalla crisi mondiale è la costruzione di un’Europa forte, solida, federale e capace di condurre una politica comune. Qualsiasi altra via di uscita è inimmaginabile. Abbiamo assolutamente bisogno di un’autentica Unione europea (da Stephan Hessel, Non arrendetevi, Passigli, 2013).
Il mondo ha bisogno dell’Europa ma è vero anche il contrario. La lotta contro i cambiamenti climatici, a partire dall’obiettivo di → ZERO EMISSIONI DI CARBONIO, che vede l’Europa in prima linea, deve diventare un impegno prioritario di tutto il pianeta. E la → GLOBALIZZAZIONE deve trasformarsi in un processo democratico che garantisce i diritti di tutti i cittadini e le cittadine del mondo. A tal fine servirebbe una Costituzione della Terra anche per gestire i beni comuni globali e ridurre le disuguaglianze economiche e sociali.
Concludo con le parole importanti che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha rivolto agli studenti della Scuola d’Europa a Ventotene l’8 maggio 2021 il giorno prima dell’avvio della Conferenza sul futuro dell’Europa:
In quest’anno in cui celebriamo gli ottant’anni del Manifesto di Ventotene invito i giovani a riflettere sulla nostra storia comune e a valorizzare ancora di più quell’idea di cittadinanza globale e solidale che sta alla base della nostra Europa, perché questo è il modo per rafforzare la nostra democrazia […]. Il futuro dell’Europa è nelle vostre mani. L’Europa diventerà quello che volete che sia.
Nicola Vallinoto
Genova-Ventotene, 31 gennaio 2022
L'indice completo del dizionario:
https://www.peacelink.it/europace/a/48970.html
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