L'Europa federale è la soluzione

Risposta all'intervento di Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno
30 dicembre 2022
Nicola Vallinoto (Presidente del Movimento Federalista Europeo Sezione di Genova)
Dettaglio del preambolo della Costituzione degli Stati Uniti d'Europa Nella conferenza stampa di fine anno alla domanda se non sia giunto “il momento di costruire gli Stati Uniti d’Europa” Giorgia Meloni ha dichiarato di “non essere d’accordo sul modello federale di Unione europea. L’Europa che può dare soluzioni migliori è un’Europa di stampo confederale, ovvero nazioni sovrane che decidono di condividere alcune grandi materie piuttosto che continue cessioni di sovranità per creare un superstato europeo estremamente burocratizzato che rischia di ingolfare il sistema”.

Diversamente da quanto affermato dal Presidente del Consiglio credo che sia l’Europa federale la soluzione ai problemi che preoccupano i cittadini europei. All’Italia conviene far parte di una federazione invece di una confederazione, dove i paesi più forti hanno la meglio. Inoltre è bene sottolineare come la federazione non sia un superstato come vuole far credere la Meloni. In una federazione sovranazionale solo alcune materie sono prerogativa del livello superiore. La politica estera e di sicurezza così come la politica energetica sono sicuramente tra queste. In questi casi la sovranità degli Stati viene condivisa, e non ceduta, a livello federale e le decisioni vengono prese a maggioranza, e non all’unanimità, con un sistema bicamerale che rappresenta gli Stati e i cittadini. La sovranità condivisa tramite un governo federale comune comporta anche minori costi per i cittadini. Si pensi solo al risparmio che potremmo ottenere con una sola centrale di acquisto energetica e una sola forza armata invece di ventisette eserciti.

Su un aspetto sono completamente d’accordo con la Meloni: tutte le questioni che possono essere risolte meglio a livello nazionale devono restare di competenza nazionale secondo il principio di sussidiarietà.

Il modello a cui fa riferimento il Presidente del Consiglio è l’Europa delle patrie di De Gaulle, un’Europa in cui gli Stati restano sovrani. La storia ci mostra che tale modello non funziona. Gli Stati Uniti d’America all’inizio erano una confederazione. Dopo pochi anni capiscono che il modello confederale non consente di prendere decisioni efficaci e nel 1789 decidono di diventare una federazione e di dotarsi di un governo comune.

L’Europa ha bisogno di acquisire una propria autonomia se non vuole restare succube delle grandi potenze. Se vogliamo che l’UE sia meno burocratica e si occupi delle questioni importanti occorre che gli Stati nazionali le forniscano i poteri per decidere celermente quando necessario.

Per questo motivo il governo italiano dovrebbe dar seguito alle richieste della Conferenza sul futuro dell’Europa e favorire un processo costituente che possa fornire all’UE gli strumenti per diventare un attore a livello mondiale e tentare di governare, invece che subire, la globalizzazione.

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