La narrazione tossica dei governi Meloni e Morawiecki
Il leader polacco ha fatto riferimento ai «valori democratici e cristiani» che i due paesi condividono, insieme alla «visione di un’Europa delle patrie, di Paesi forti e non di visioni utopistiche, federaliste e centralistiche, con il potere centralizzato a Bruxelles». «Noi non vediamo così l’Europa».
A sua volta Giorgia Meloni ha ribadito che con Morawiecki condividiamo «un’idea molto simile e compatibile su quello che debba essere l’Europa, vogliamo un gigante politico e non burocratico. Lavoriamo per un’Europa della sussidiarietà. E abbiamo posizioni molto compatibili sui temi della competitività e della immigrazione».
Ci sono diversi aspetti di questa narrazione che vanno smontati:
1) l'UE non è un gigante burocratico. L’insieme di tutti coloro che lavorano nelle istituzioni europee rappresentano un decimo della burocrazia di una media regione italiana o di una grande città europea. L'UE riesce a fare tutte le politiche con un misero bilancio che rappresenta poco più dell'1% del PIL dei 27 paesi membri.
2) Per diventare un gigante politico l'UE dovrebbe diventare una federazione con un governo responsabile di fronte al Parlamento nelle materie che contano: difesa ed economia. Esattamente il contrario di ciò che propugnano Meloni e Morawiecki: una confederazione dove ogni paese mantiene la propria sovranità.
Se i due leader sovranisti vogliono un'Europa forte dovrebbero cambiare narrazione perché quella presentata ai propri cittadini non è credibile.
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