Glossario delle istituzioni europee - L'ABC dell'Europa di Ventotene

Il glossario delle istituzioni europee del dizionario illustrato "L'ABC dell'Europa di Ventotene" (Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene, 2022, 2a edizione). Quest’opera è stata rilasciata con la Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
27 aprile 2023

Glossario

di Paolo Ponzano

La Commissione europea

La Commissione europea è un’istituzione composta da 27 personalità indipendenti, una per ciascuno Stato membrov dell’Unione europea. I suoi membri sono proposti dai governi nazionali e approvati dal Parlamento europeo, che ha anche il potere di chiedere le sue dimissioni. Non ha equivalenti nelle Istituzioni nazionali, poiché le sue funzioni esistono solo
nell’Unione europea. La Commissione ha il compito esclusivo di promuovere l’interesse europeo e di proporre il contenuto
delle leggi europee, che diventano tali dopo l’accordo congiunto del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri.
Solo per alcune politiche (fiscalità, una parte della politica sociale e pochi altri casi) occorre l’accordo del solo Consiglio
dei ministri. La Commissione non si limita a proporre le leggi europee ma ha il compito di applicarle, di negoziare gli accordi internazionali dell’Unione (salvo per la politica estera e di difesa) e di gestire il bilancio europeo.

Il Parlamento europeo

Il Parlamento europeo rappresenta i cittadini dell’Unione europea e viene eletto da loro per cinque anni a suffragio universale. È attualmente composto da circa 700 parlamentari in modo quasi proporzionale alla popolazione di ciascuno Stato (la Germania ha 96 parlamentari mentre i piccoli Paesi come Malta, Cipro e la Slovenia ne hanno sei ciascuno). Il Parlamento europeo ha il compito di votare le leggi europee in accordo al 90% con il Consiglio dei ministri. Anche il bilancio dell’Unione europea deve essere approvato congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri. Può decidere le dimissioni della Commissione europea nel caso in cui non avesse più fiducia nel suo comportamento.

Il Consiglio dei ministri

Il Consiglio è l’istituzione che rappresenta gli interessi dei 27 governi che fanno parte al momento dell’Unione europea.
Il Consiglio è composto dai ministri nazionali competenti per un settore delle politiche europee (per esempio il Consiglio
dei ministri competente per l’Agricoltura è composto dai ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi membri). Il Consiglio si
riunisce in una decina di formazioni corrispondenti alle politiche europee (Consiglio degli affari esteri, dei trasporti, della
protezione dell’ambiente, ecc.). Il Consiglio è presieduto dal ministro che assume la Presidenza dell’Unione per sei mesi,
all’eccezione del Consiglio “Affari esteri” che è presieduto in modo permanente dall’Alto rappresentante dell’Unione per la
politica estera e di difesa. Il Consiglio dei ministri nelle sue diverse formazioni approva le leggi europee in accordo al 90% con il Parlamento europeo e al 10% autonomamente. Nella sua composizione di ministri delle Finanze approva il bilancio europeo in accordo con il Parlamento europeo. Può anche decidere eccezionalmente misure di applicazione delle leggi europee che non spettino alla Commissione europea.

Il Consiglio europeo

Il Consiglio europeo è l’istituzione composta dai Capi di Stato o di governo dei 27 Stati membri dell’Unione (in Italia
attualmente dal presidente Draghi). In teoria dovrebbe limitarsi a dare gli orientamenti generali e a definire le priorità
dell’azione dell’Unione senza interferire nella sua attività legislativa che spetterebbe al Consiglio dei ministri e al
Parlamento europeo. In pratica, prende le principali decisioni dell’Unione, ivi compreso le decisioni relative al bilancio pluriennale dell’Unione, alla politica estera e di difesa e agli affari giudiziari. Dispone dopo il Trattato di Lisbona di un presidente permanente scelto dai Capi di Stato per una durata abituale di cinque anni e che non assuma un mandato nazionale. Propone la scelta del presidente della Commissione europea che deve essere approvata dal Parlamento europeo.

La Corte europea di giustizia

La Corte europea di giustizia è l’istituzione incaricata di interpretare i Trattati e di sorvegliare la corretta applicazione
delle leggi europee da parte degli Stati membri e delle altre Istituzioni europee. Può annullare una legge europea che sia
contraria alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea su iniziativa di un tribunale nazionale e su richiesta di un
semplice cittadino europeo. Ha anche il compito di dirimere le controversie tra gli Stati membri, tra le Istituzioni europee
o tra entrambi. Funziona quindi come un arbitro che applica le regole e che può sanzionare i giocatori. La Corte di giustizia è composta da personalità indipendenti, una per ogni Stato membro, scelte per sei anni dai governi nazionali.

La Banca centrale europea

La Banca centrale europea è l’istituzione che ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione dell’Euro in quanto moneta
unica dell’Unione europea e di gestire le disposizioni monetarie del Trattato. È composta da sei membri indipendenti
nominati dal Consiglio europeo per una durata di otto anni ai quali si aggiungono i governatori delle banche centrali nazionali degli Stati membri la cui moneta è l’Euro (attualmente 19 su 27 Stati membri dell’Unione).

La Corte dei conti europea

La Corte dei conti europea assicura il controllo dei conti dell’Unione, vale a dire la regolarità di tutte le entrate e le spese
dell’Unione. È composta da 27 personalità indipendenti, una per ogni Stato membro dell’Unione, scelte dal Consiglio dei ministri per una durata di sei anni.

La Carta dei diritti fondamentali

La Carta dei diritti fondamentali contiene i valori e i principi comuni ai Paesi dell’Unione europea nonché i diritti fondamentali che si applicano in seno all’Unione. Essa riafferma i diritti riconosciuti ai cittadini europei e, in molti casi, a ogni persona, che derivano dalle Dichiarazioni sui diritti dell’uomo e del cittadino elaborati nel corso dei secoli in seno al continente europeo. La Carta contiene non solo i tradizionali diritti politici che sono da molto tempo patrimonio comune delle persone (diritto alla vita, divieto della tortura e della schiavitù, diritto alla libertà e alla vita privata, libertà di pensiero e di religione, diritto di proprietà, diritto di asilo, uguaglianza davanti alla legge, parità tra donne e uomini, ecc..) ma anche principi applicati solo in alcune regioni del mondo (per esempio, divieto della pena di morte). Inoltre, la Carta contiene i nuovi diritti sociali quali il diritto a una durata massima del lavoro, a periodi di riposo e a ferie annuali retribuite nonché la tutela in caso di licenziamento ingiustificato. Essa contiene anche il diritto alla protezione della salute e a cure sanitarie che non è riconosciuto in tutto l’Occidente (per esempio negli Stati Uniti d’America). La Carta ha un valore giuridico obbligatorio che consente a qualunque cittadino di contestare davanti ai tribunali (e di fare annullare) una legge europea che violasse i diritti contenuti in essa.

Il Consiglio d’Europa

Il Consiglio d’Europa è un’Organizzazione internazionale creata nel 1949 nel contesto dei movimenti miranti, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, a facilitare la cooperazione tra gli Stati europei e a prevenire i conflitti tra di loro. È
composto oggi da 47 Stati europei, di cui i 27 Stati membri dell’Unione europea. Hanno aderito al Consiglio d’Europa, tra
gli altri, la Turchia, la Federazione Russa (nel 1996), l’Ucraina e molti Stati dell’Europa orientale membri della ex Unione
sovietica. Il Consiglio d’Europa è la principale organizzazione di difesa dei diritti dell’uomo e dispone di una Corte europea dei diritti umani incaricata di emettere sentenze, anche sulla base di ricorsi individuali dei cittadini europei, nei riguardi degli Stati che violassero la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Convenzione è un Trattato internazionale che ha ripreso e fatto proprio a livello europeo i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani emanata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel 1948.
Lo scopo principale del Consiglio d’Europa è quello di promuovere la democrazia, i diritti umani e l’identità culturale
europea. Nel quadro delle sue numerose iniziative, il Consiglio d’Europa ha adottato fin dal 1955 la bandiera europea
di colore azzurro che raffigura un cerchio di 12 stelle d’oro. La Comunità europea (oggi l’Unione europea) ha ripreso a suo conto la bandiera europea del Consiglio d’Europa nel 1985.
Pertanto la bandiera europea rappresenta oggi le due organizzazioni europee. Non bisogna confondere in alcun modo il
Consiglio d’Europa con il Consiglio europeo, che costituisce la riunione periodica dei Capi di Stato e di governo dell’Unione europea.

Note: Il glossario delle istituzioni europee è un capitolo de "L'ABC dell'Europa di Ventotene. Piccolo dizionario illustrato" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene, 2022, seconda edizione). Quest’opera è stata rilasciata con la Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

L'indice completo del dizionario:
https://www.peacelink.it/europace/a/48970.html

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