Roma, 29 ottobre 2004 - Sala delle Bandiere - Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo

Il processo costituente europeo visto dai movimenti

Critiche e obiettivi comuni, ma spaccatura nella valutazione sulla
costituzione europea
4 novembre 2004
Paolo Acunzo

In occasione della firma del trattato che istituisce la costituzione europea
si e tenuto a Roma un dibattito sul futuro del processo costituente europeo,
organizzato dal Movimento Federalista Europeo-MFE e dal Forum per la
democrazia costituzionale europea-FSE. Nella sala delle bandiere della
rappresentanza del Parlamento Europea colma di partecipanti si sono
alternati per 4 ore quasi 25 interventi, moderati dal coordinatore del
Forum, Franco Russo e dal rappresentate del MFE, Paolo Acunzo. Manifestazione del Forum sociale europeo di Londra, 17 ottobre 2004

Negli interventi introduttivi Raffaella Bolini dell'Arci ha sintetizzato la causa comune per una maggiore integrazione europea al fine di introdurre nella costituzione la cittadinanza di residenza e un maggiore coinvolgimento dei cittadini, oltre a rilanciare la campagna per l'inserimento dell'art. 11 della costituzione italiana in una nuova costituzione europea che vada oltre al mero trattato appena firmato.

I parlamentari europei, Vittorio Agnoletto e Roberto Musacchio della sinistra europea si sono riitrovati daccordo con Monica Frassoni,
copresidente del gruppo dei verdi e del intergruppo federalista al Parlamento europeo, nel sostenere di dover prevedere forme referendarie europee in modo da aumentare il grado di partecipazione popolare sulle scelte fondamentali continentali. Tuttavia auspicano risultati contrapposti nei paesi dove i cittadini saranno chiamati al voto referendario europeo.
Infatti se gli esponenti della sinistra europea, insieme a Migliore di
Rifondazione, Muhlbauer e Bersani di Attac si augurano che la causa del NO a questo trattato prevalga, l'esponente dei verdi insieme ai giuristi come Allegretti, Patrone, Bisogni e ai federalisti Vallinoto, Ferruta e Milia, vede il trattato come un passo in avanti per avere “piu Europa” e dunque si schierano per l'approvazione del trattato con l'obiettivo di modificarlo per la realizzazione di quella Europa sociale, democratica e federalista che tutto il movimento ha detto di volere. Questa stessa posizione viene condivisa da Papi Bronzini di Magistratura democratica, il quale vede nel trattato un passo in avanti per realizzazione di un'altra europa e limitare le spinte nazionaliste, da Gianni Mattioli del movimento ecologista, il quale inoltre critica il metodo in cui si e realizzato l'allargamento UE e ripropone il concetto chiave dello sviluppo sostenibile, e da Gianfranco Benzi della CGIL che ha sottolineato come esista il problema di migliorare la partecipazione e la pluralita non solo in Europa ma anche nel movimento. La FIOM con Alessandra Mecozzi ha articolato una critica forte alla costituzione soprattutto nel campo dei diritti sociali e della tutela del lavoro, mentre Imma Barbarossa ha concentrato questa forte critica sulla richiesta di pace e di una democrazia reale in Europa.

Il dibattito è proseguito su questi temi e nelle conclusioni i cordinatori
si sono trovati daccordo sul fatto che le differenze di giudizio sulla
costituzione riguardano la fase attuale del processo costituente europeo e
la sua interpretazione se questo trattato possa essere lo strumento per
realizzare l'obiettivo comune di una un'altra Europa pacifista, democratica,
federalista e sociale. In tal senso il Forum in tutte le sue articolazioni
si e impeganto a trovare forme e azioni comuni per costruire questa altra
Europa possibile.

Paolo Acunzo

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