Ciampi, Rai, diritto all'informazione

Ciampi, la RAI e il diritto negato all'informazione europea

Ciampi esorta i media a raccontare di più quello che accade in Europa. Peccato che la RAI abbia appena spostato la trasmissione Giorni d'Europa in orari da chat-line.
14 dicembre 2004

Media Qualunque sia l'assetto aziendale della televisione pubblica italiana, essa deve conservare, rafforzare, migliorare sempre di piu' la sua attivita' di servizio pubblico, nei contenuti editoriali e culturali, nell'informazione e nello stile, in linea con le indicazioni dell'Unione europea sui servizi pubblici radio-televisivi. L'esortazione sulla Rai arriva da Carlo Azeglio Ciampi, in occasione del discorso (tenuto il 13 dicembre) nel Salone delle Feste al Quirinale, per la consegna dei premi Saint Vincent di giornalismo.

Il Presidente della Repubblica conclude il suo discorso affermando che serve una maggiore apertura internazionale dei nostri media. Bisogna guardare e raccontare di più quello che accade in Europa e lontano dall'Europa.

Peccato che quest'ultima affermazione venga tradita proprio dalla Rai che ha deciso, in modo arbitrario, che i cittadini italiani non hanno più diritto alla conoscenza di ciò che accade in Europa e, in particolare, delle attività e delle decisioni del Parlamento europeo.

La trasmissione Giorni d'Europa, rubrica settimanale sulle attività delle istituzioni europee, è stata, infatti, spostata al sabato notte dopo l'una, in orari da pubblicità delle chat line, e dopo la trasmissione di Panariello, i messaggi autogestiti, e la rubrica Cinematografo.

La trasmissione è, tra l'altro, legata da un particolare vincolo istituzionale a dare puntuale informazione dell'attività del Parlamento Europeo, missione per la quale la Rai percepisce anche un contributo economico previsto per la televisione pubblica.

Credo che il Presidente della Repubblica sia al corrente di come venga vista la situazione dei media in Italia dall'Europa. Diverse istituzioni e organizzazioni internazionali come il Parlamento europeo, l'OCSE, il Consiglio d'Europa e Reporter Sans Frontieres (RSF) hanno espresso profonda preoccupazione.

La Commissione Libertà Pubbliche del Parlamento europeo, nel marzo di quest'anno, ha affermato l'esistenza di "un rischio di violazione della libertà di espressione e di informazione in Italia" mentre RSF in un inchiesta del 2003 ha sottolineato come il nostro paese sia solo al 40° posto per quanto riguarda la libertà di stampa sotto a paesi come il Benin e la Bulgaria.

Ciampi ha sempre sostenuto, giustamente, che l'Italia ha bisogno dell'Europa. Ma è vero anche il contrario ovvero che l'Europa ha bisogno dell'Italia. Di un'Italia diversa e, soprattutto, libera dal grande fratello mediatico.

Note: Altri articoli sull'argomento:

L'informazione europea oscurata dalla RAI

E' notte fonda per le informazioni provenienti dall'Unione europea.
La trasmissione Giorni d'Europa, dedicata alle attività del Parlamento europeo, è stata spostata al sabato notte. Vediamo il perchè.

http://italy.peacelink.org/europace/articles/art_8344.html

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