Il Dibattito alla Camera sulla Costituzione europea
Con 436 voti a favore, 28 contrari e 5 astenuti è stata approvata il 25 gennaio scorso alla Camera dei deputati la ratifica del trattato costituzionale europeo. Tutti gli intervenuti hanno convenuto sullo scarso spazio concesso alla discussione di questo storico passaggio e sulla necessità di migliorare il trattato, benché le proposte siano diverse e le linee base del trattato largamente condivise.
Anche tra gli stessi oratori pronunciatisi favore vi è stata comunanza di vedute su questi punti, anche se con accenti diversi. Se On. Adornato(FI) ha sottolineato la necessità di modificare il patto di stabilità per dare nuovo slancio alla crescita economica, On. Castagnetti, parlando a nome della lista Uniti nell’Ulivo, ha fatto notare come sia necessario prevedere misure per dissuadere i cittadini europei a votare contro il trattato nei loro referendum di ratifica, ipotizzando che non tutti i paesi membri ratifichino il trattato e le possibili soluzioni per andare avanti nell’integrazione europea. In tal senso ha sostenuto che padri fondatori come De Gasperi, Colorni o Spinelli avrebbero sostenuto con forza questo testo. On. Volontè (UDC) e l’esponente di AN hanno fatto notare la grave mancanza di un chiaro riferimento alle radici cristiane-giudaiche nell’identità storica-culturale comune europea. In tal senso il governo ha recepito un ordine del giorno della maggioranza, impegnandosi di porre la questione in occasione della prima procedura di revisione del trattato costituzionale. Comunque tutti gli intervenuti a favore si sono ritrovati in accordo nel considerare il trattato un passo in avanti nel percorso dell’integrazione europea.
La seduta si è conclusa con una grande applauso della plenaria alle parole di congratulazione del Pres. Casini e l’annuncio che il dibattito verrà ripreso al più presto al Senato, presumibilmente a cavallo tra i mesi di febbraio e marzo.
http://www.camera.it
Articoli correlati
- Come leggere una notizia giornalistica criticamente – un caso studio.
Stop alla vendita di bombe all'Arabia Saudita? Non proprio.
Secondo gran parte dei mass media, il governo M5S/Lega avrebbe fatto votare, mercoledì scorso alla Camera dei Deputati, uno “stop alle esportazioni di armi ai sauditi per l'uso in Yemen”. In realtà, le cose non sono andate proprio così. Vediamo perché.1 luglio 2019 - Patrick Boylan Operazione Salva Ilva. Cominciò con uno scudo penale
Forse un giorno chi ha inquinato sarà punito, insieme a chi potendo non lo ha fermato. Sta di fatto che per ora gli impianti sono stati "graziati", mentre i cittadini ...28 gennaio 2014 - Lidia Giannotti- Audizione in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, 24 giugno 2013
L'intervento sull'ILVA del Dr. Agostino Di Ciaula – ISDE Italia
26 giugno 2013 - Fulvia Gravame - Sit-in il 24 giugno a Montecitorio
Non vogliamo cacciabombardieri F35
Alla Camera si discute la Mozione per annullare l'acquisto di 131 caccia F35, ridotti poi a 90. I promotori della campagna "Taglia le ali alle armi" (dopo le 80.000 firme già raccolte) rilanciano l'appello e invitano a partecipare a tutte le iniziative24 giugno 2013 - Lidia Giannotti
Sociale.network