Il manifesto di Porto Alegre. Come e perchè?
Oggi nei corridoi polverosi tra le centinaia di tende che ospitano il dibattito del Forum non si parla d’altro: dell’inaspettato documento-manifesto dei “19” che alcuni tra i più prestigiosi intellettuali del movimento hanno presentato ieri sera all’Hotel Plaza, fuori dai confini della città-tenda dei seminari e delle manifestazioni politico culturali di Porto Alegre 2005. Basta citare alcuni nomi per rendersi conto del peso dell’iniziativa lanciata e paracadutata senza preavviso sull’assemblea dei movimenti, che si riunisce quotidianamente per eleborare le proposte finali: Aminata Traorè (Mali), Galeano (Uruguay), Saramago (Portogallo), Houtart (Belgio), Sousa Santos e Frei Betto (Brasile), Savio (Argentina), Ramonet e Cassen (Francia), Petrella (Italia), Amin (Egitto), Bello (Filippine), Wallerstein (Usa).
Il manifesto propone dodici punti su cui orientare la politica globale e lanciare le campagne del movimento dirette a combattere ed influenzare direttamente le politiche dei governi nazionali. Annullamento del debito, blocco dei patrimoni mafiosi e dei paradisi fiscali, diritto di ogni abitante del pianeta al lavoro e alla protezione sociale, Tobin tax- tassa sulle transizioni di armi- tassa sulle fonti fossili, sovranità alimentare, blocco della privatizzazione dei beni comuni, politiche antidiscriminatorie verso indigeni donne immigrati, lotta al cambiamento climatico e per le energie rinnovabili, smantellamento delle basi militari all’estero, diritto all’informazione, riforma democratica di ONU, WTO, BM.
Si tratta di proposte largamente condivise dal movimento, ma la domanda è: perché un atto così mediaticamente rilevante esterno alla prassi democratica che prevede che ogni proposta venga presentata all’assemblea? (Io stesso, come titolare del gruppo energia ho consegnato una risoluzione concordata nel gruppo ai portavoce dell’assemblea). Perché, come dice Whittaker, un prestigioso critico dell’iniziativa, non appendere il manifesto tra le centinaia di altre proposte che riempiono l’albo fuori della tenda G203?
Ho chiesto questo a Ramonet, Petrella e Savio che sembravano sconcertati dal rumore creatosi. “In fondo - dicono - si tratta della sintesi di quello che il FSM sta proponendo a livello mondiale, ma che non ha mai il coraggio di sintetizzare in slogan e proposizioni da articolare localmente; non è utile continuare a parlare di un altro mondo possibile senza dire come e quando; in fondo è il salto qualitativo che ci viene richiesto, poiché abbiamo molto discusso ed ora dobbiamo passare all’azione e trasformare il FSM in una forza politica per cambiare il mondo.”
Le critiche però sono diffuse e alludono maliziosamente al timore dei grandi guru del movimento di sparire dalla scena di fronte a 160000 partecipanti tutti organizzati per dibattiti, temi e proposte e non capitati al Forum solo per guardare e o passeggiare tra gli stands, come ad una grande fiera dell’altermondialismo.
Una insolente giornalista di Liberation ha chiesto alla conferenza stampa dei 19 se non è il sentirsi un po’ nonni di fronte a tanti giovani che li costringe a scrivere una tavola delle leggi come fosse la lapide della loro testimonianza. Ha risposto Houtart che quando un vecchio parla ai giovani, comunque parli, dà il segnale che spera e crede che il suo messaggio venga raccolto e che si stia attuando il passaggio di generazione e la nascita di un gruppo dirigente più democratico e popolare.
Bella risposta!
E quanto lontano questo appassionato sguardo al futuro dalle cronache italiane del Telegiornale che ci tocca vedere a fine giornata e dove non c’è nemmeno un accenno a quanto qui sta avvenendo nell’interesse dei popoli del mondo. In compenso veniamo informati dell’ennesima convention di Alleanza Nazionale sul nulla, delle bugie di Berlusconi che nemmeno sono in grado di ricordare, ma su cui sono intervenuti dieci altri leader o leaderini o delle primarie della GAD che si faranno o no a seconda che si sappia prima come andranno a finire e senza uno straccio di programma che ci faccia sentire in un minimo collegamento con le risorse e le passioni dell’evento che qui ci sta coinvolgendo come l’estate brasiliana.
http://italy.peacelink.org/europace/articles/art_9383.html
- FSM: LA STORIA DEL MANIFESTO DEL GRUPPO G 19
Il documento presentato dai 19 intellettuali continua a suscitare qualche polemica. La sua storia pero´ non nasce a Porto Alegre. Ce la racconta Jose Luis Del Rojo, Forum delle Alternative
Ascolta Del Rojo su amisnet --> http://www.amisnet.org/audio/deroyo.mp3
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