Posizione sulla Costituzione europea della Regionale Umanista Europea

3 febbraio 2005
Anna Polo (Responsabile segreteria Pace e Nonviolenza della Regionale Umanista)

Il 29 ottobre 2004 i rappresentanti dei governi hanno firmato a Roma la Costituzione Europea, un trattato vincolante per i paesi membri che avrà grandi ripercussioni sulla vita dei loro abitanti.
Dopo le drammatiche tappe storiche che la nostra regione ha vissuto nel corso dei secoli, dopo guerre, persecuzioni, discriminazioni, totalitarismi e fanatismi, è giunta l'ora che i popoli d'Europa si uniscano in uno spazio di integrazione non solo economico, ma anche politico e sociale. Va inoltre sottolineato che questa unione non è il frutto di un'imposizione militare, come succedeva in passato, ma esprime la volontà dei popoli di ritrovarsi in un progetto comune.
L'Europa è matura per una Costituzione che, ispirandosi alle profonde radici umaniste della nostra cutlura, sostenga la costruzione di un'Europa solidale, multiforme, tollerante e nonviolenta, un'Europa che fornisca il suo contributo alla futura Nazione Umana Universale.
Proprio per l'importanza storica di questa Costituzione, non si possono accettare semplificazioni e accelerazioni che introducono, a mo' di "cavallo di Troia", forme e contenuti molto lontani dalla democrazia reale, dalla partecipazione attiva e critica degli europei e dall'ideale di una regione di pace, solidarietà e uguaglianza.
L'interessante passo del preambolo che riconosce le "radici umaniste" dell'Europa non è sufficiente, se tale concezione non si estende e non impregna tutti gli articoli del trattato e soprattutto se non si trasforma nella pratica della democrazia reale.
Il processo di ratifica della Costituzione sta avvenendo nie diversi paesi dlel'Unione nella generale disinformazione della popolazione e con forme e criteri molto diversi tra loro: per esempio l'Ungheria ha già approvato la Costituzione in sede parlamentare nello scorso dicembre, senza alcuna partecipazione popolare. Altri paesi, come l'Italia, la Germania e l'Austria, seguiranno lo stesso procedimento in date diverse, mentre altri ancora, come la Spagna, il Portogallo, la Francia e la Repubblica Ceca, prevedono referendum in date diverse (il primo si terrà in Spagna il 20 febbraio).
D'altra parte, l'obbligo di votare Sì o No alla totalità di un testo così complesso, senza possibilità di sfumature e senza una reale informazione, non costituisce un esempio di democrazia reale, ma un ricatto e un inganno da democrazia formale. In questo modo i governi permettono che gruppi particolari (banche, industria bellica e speculatori finanziari) si arricchiscano grazie all'approvazione della Costituzione. Denunciamo la disinformazione su questo tema, che contrasta con la capillare campagna informativa e pedagogica attuata dalle istituzioni in preparazione dell'entrata in vigore dell'euro.

Come Regionale Umanista Europea, proponiamo una campagna informativa e di denuncia in tutti i paesi d'Europa (e non solo in quelli dove si terranno i referendum), basata su quattro punti:

1) Vogliamo una vera Costituzione Europea, con forti e coerenti riferimenti umanisti. Una Costituzione che affermi come valori la pace, la solidarietà, la tolleranza e la nonviolenza non solo nel preambolo, ma anche in tutti gli articoli. Vogliamo una Carta dei Diritti Fondamentali che non venga poi svuotata del suo contenuto.

2) Denunciamo il carattere antiumanista di alcuni contenuti di questo testo, che tra l'altro:
- assicura la supremazia della Banca Centrale Europea rispetto ai parlamenti eletti, rafforzando un modello che favorisce la privatizzazione dei servizi pubblici e mette in discussione importanti conquiste sociali nel campo della sanità e dell'educazione.
- Non si impegna per la pace mondiale, non assicura il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite riguardo agli interventi militari e promuove e rafforza l'industria bellica.
- Pone la cittadinanza europea come requisito per godere pienamente dei diritti fondamentali elencati nella Carta e lascia così privi di protezione più di 20 milioni di esseri umani residenti in Europa.

3) Esigiamo che i referendum si tengano in tutti i paesi membri dell'Unione e non solo in alcuni. Proponiamo di rimandare quelli già fissati, definendo una data comune, per consentire un'informazione completa e reale sulla Costituzione e le sue conseguenze sulla vita degli abitanti d'Europa.

4) Non accettiamo il ricatto e l'inganno di un Sì o un No chiusi e senza sfumature. Prima della redazione e approvazione finale del testo della Costituzione, proponiamo una votazione per aree tematiche.

Invitiamo tutti i Partiti Umanisti, le organizzazioni democratiche, le associazioni e le persone che si riconoscono nell'ideale di un'Europa unita, aperta ad altre culture, solidale e nonviolenta, a diffondere e organizzare iniziative di denuncia e informazione utilizzando questi quattro punti.

26 gennaio 2005

Regionale Umanista Europea
http://www.humanisteurope.org
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Giorgio Schultze - Presidente
Pau Segado - Vicepresidente Dani Horowitz - Segretario Generale

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