Brevetti software - Parlamento europeo: la Commissione presenti una nuova proposta
La Conferenza dei Presidenti del parlamento europeo ha deciso oggi di chiedere alla Commissione europea di presentare una nuova proposta di direttiva sulla brevettabilità del software. La co-presidente del gruppo Verdi/ALE Monica Frassoni ha dichiarato:
Una decisione saggia. L’organo superiore del Parlamento europeo legittima in questo modo la decisione della commissione giuridica (JURI) del 2 febbraio scorso. Ci auguriamo che finalmente anche il commissario McCreevy, dopo la debole performance in commissione, comprenda quanto seria è la situazione e agisca di conseguenza. Ci aspettiamo che egli faccia quanto in suo potere per presentare una nuova proposta il prima possibile, una nuova proposta che tenga ovviamente conto dei rilievi mossi dal Parlamento europeo e delle necessità delle piccole e medie imprese del settore, limitando di conseguenza la brevettabilità del software.
Finché non ci sarà una direttiva, l’ufficio europeo dei brevetti (EPA) continuerà a riconoscere brevetti sul software, anche se questi non vengono riconosciuti dalla maggior parte dei tribunali degli Stati membri. L’assenza di chiarezza in questo settore è ciò che consente questo modo di procedere. La proposta di direttiva emendata dal Parlamento europeo nel settembre 2003 stabiliva che soltanto le invenzioni di tipo tecnico fossero brevettabili, mentre il software sarebbe dovuto ricadere nel campo del diritto d’autore.
L’occasione chiama in questione anche persone del calibro di Bill Gates, che nel corso di una visita privata a Bruxelles ha tentato (senza successo) di convincere degli eurodeputati scettici sulla bontà della proposta al momento sul tavolo del Consiglio europeo. Gates ha parlato anche con il primo ministro danese Rasmussen, minacciandolo di trasferire 800 posti di lavoro dalla sua consociata danese Navison agli USA (cosa che lui nega), in caso la proposta attuale, che prevede una brevettabilità del software molto ampia, non fosse sostenuta dalla maggioranza: uno scenario che vedrebbe Microsoft perdere molti dei propri diritti in Europa. Monica Frassoni, a questo proposito ha aggiunto:
Dobbiamo essere grati alla Microsoft per aver chiarito una volta per tutte chi ha maggior interesse alla brevettabilità del software in Europa: le multinazionali che vogliono estendere il loro monopolio anche nel nostro continente.
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