"Oro blu"
Acqua minerale e criminalità
Un futuro senz’acqua
L’affare del futuro, ascoltando le previsioni dei tecnici, sarà l’oro blu, l’acqua: falde acquifere, fiumi, sorgenti, laghi…ecc. Il potere economico cerca d’impossessarsi di queste risorse nazionali e influisce sugli stati che perdono sempre più potere contrattuale. Recentemente in alcuni convegni l’acqua è stata definita un “bene di consumo” e questo è estremamente significativo perché così anche l’acqua sarà sottoposta alla legge del mercato che ne farà un bene economico. Invece l’acqua è un diritto umano, non appartiene a nessuno, non è un bene privato di cui alcuni ne possono disporre a piacimento, ma il suo utilizzo deve essere regolato dal diritto di esistenza degli esseri umani. E’ un bene naturale, che lo stato deve salvaguardare.
Politica aziendale
Attualmente la politica portata avanti da questo governo “aziendale” è quella di favorire tutte le forme di privatizzazione: vedi la scuola, la medicina, l’informazione …ecc, cioè un mondo di pochi benestanti e di una massa di “utenti” che diventano sempre più oggetti del mercato da condizionare e sfruttare. Oggi non è la politica che comanda o dirige il paese, ma sono i poteri economici, e quello che avviene a livello nazionale è l’espressione locale di ciò che avviene a livello internazionale: un governo economico mondiale che determina la politica a tutti i livelli. Il potere economico è un intreccio di legalità e illegalità, di connessioni tra affari leciti e illeciti dove la malavita e criminalità organizzata intrecciano i loro programmi, entrando anche nella gestione degli stati.
Il controllo del territorio da parte della criminalità organizzata
Per la criminalità organizzata: camorra, mafie…ecc sono importanti alcune cose: il controllo del territorio che deve essere parcellizzato e controllato, il controllo delle forze presenti sul territorio per annullare tutte quelle forme di rottura del condizionamento camorrista, il controllo di tutte le forze economiche e di sviluppo. A Castel Volturno non si può fare un progetto senza la connivenza della criminalità. Non c’è sviluppo del territorio senza l’approvazione della criminalità. Non ci sono progetti politici senza l’approvazione della camorra, che crea anche un condizionamento psicologico e una cultura dell’illegalità. Rimane sempre il dubbio dove finisca la legalità e incominci l’illegalità. Tutto è intrecciato.
La Chiesa
Una forza che potrebbe concorrere al cambiamento è costituita dalla Chiesa, quando si impegna per la giustizia, per una religione fatta non solo di devozioni e di pellegrinaggi ma va alla radice dei problemi e affronta i problemi legati alla giustizia e ai diritti della persona. Una Chiesa che non ricerca interessi economici che portano al compromesso e mantiene la libertà di parola nei riguardi del potente di turno. Non ha paura del nuovo, del futuro che avanza con le sue contraddizioni e non ha simpatia per coloro che hanno il motto: pace, ordine e legalità: la loro pace, il loro ordine e la loro legalità. Io condanno ogni forma di violenza, da qualunque parte venga, ma mi colpisce e mi spaventa la violenza dello Stato o di coloro che dovrebbero garantire la pace. E oggi si prospetta una violenza del governo che fa pensare e che ”da l’ordine di sparare”, come è stato al G8. (C’ero e ho visto)
A livello locale: Castel Volturno
Quante volte ho detto e scritto che manca un progetto culturale che faccia di una massa di abitanti dei cittadini che amano il loro territorio. A Castel Volturno non è possibile un progetto che unifichi gli abitanti delle varie realtà frammentate e separate (Pineta Mare, i Seponi, Mazzafarro, Ischitella, Marina di Ischitella, Centro Storico). Dovrebbero trovare la forza dell’aggregazione, ma per far questo è necessario rompere l’asservimento e liberarsi dal voto camorrista che fa pensare che questi fruitori del territorio non vogliano la legalità. Esistono anche visioni diverse (è un diritto di ciascuno) ma è necessario ritrovarsi su valori comuni.
L’acqua oggi
Partiti dall’acqua, come futuro luogo privilegiato di sfruttamento da parte della camorra ci accorgiamo che ciò che avviene a livello locale avviene anche a livello internazionale: il processo di privatizzazione è il luogo privilegiato della criminalità, dove investe le sue energie e dove diventa sempre più difficile il controllo. Basta pensare al dramma dello smaltimento dei rifiuti… La crisi dell’acqua è già iniziata, è già iniziato il processo di privatizzazione, in tutti i posti dove sono stato in Campania durante quest’estate c’era un regime di crisi: acqua a ore o solo durante la notte. E’ in corso un capovolgimento di valori dove prevale l’interesse privato sul bene pubblico e vanno sempre più perdendosi le garanzie sociali.
Cancưn non può lasciarci indifferenti, non si può rimanere a parte davanti al prevalere della logica del potere e dell’interesse dei pochi a scapito dei molti.
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