Prostituzione e territorio
Volevamo capire, volevamo andare alle fonti di un movimento migratorio di ragazze che abbandonavano la loro terra arruolate dal racket e catapultate in brevissimo spazio sulle strade d’Europa in un mondo completamente diverso dal loro. Abbiamo incontrato autorità civili e religiose sollecitandole ad intervenire, a fare qualcosa. Ricordo la risposta di un’autorità religiosa: “Vede Padre, un paese come il nostro con 120 milioni di persone con tanti problemi come può coinvolgersi con il problema di alcune migliaia di ragazze all’estero”. Sono vissuto una quindicina d’anni in Africa e nella mia “africa” non ho conosciuto il fenomeno prostituzione. La società e la cultura africana hanno sempre organizzato l’esercizio della sessualità con saggezza. Alcune tribù che ho conosciuto: Macua, Asena, Ndau, Ciuabo, …. del Mozambico non conoscevano il fenomeno della prostituzione come è conosciuto da noi. La figura della donna era ben determinata all’interno della società. Certo esistevano problemi legati alla tradizione dell’iniziazione con le operazioni crudeli contro le donne….. e queste devono scomparire.
Il mondo occidentale ha fatto scoppiare il fenomeno della prostituzione. Infatti alla periferia delle grandi città dove sono arrivate le compagnie europee con i loro progetti di sviluppo si sono creati luoghi di prostituzione. Il miraggio dei beni di consumo, la frammentazione della società africana sotto la spinta degli europei ha favorito l’evolversi della prostituzione. Alla società africana dei valori si è sostituita la società del denaro e dei beni di consumo. Il capitalismo sfrenato dove arriva porta distruzione della società. L’Europa ha prostituito l’Africa. Gli africani possono morire tutti, leggevo alcuni anni fa su un libro autorevole, all’Europa interessano le risorse africane, i minerali, le possibilità agricole e l’Africa può anche diventare con l’aiuto di alcuni governanti africani l’immondezzaio dell’Europa.
Oggi in Italia non interessa più la mano d’opera africana perché c’è quella meno problematica dei paesi dell’Est. Questi si confondono più facilmente con gli italiani e non c’è il pericolo di confondere la “razza”.
Uno dei principali business degli anni duemila è l’immigrazione. Si moltiplicano i progetti che dovrebbero essere a favore degli immigrati mentre sappiamo molto bene che spesso sono l’occasione per fare denaro e i progetti muoiono o si perdono lungo la strada…. Ci sono associazioni e gruppi di persone attentissime ai cambiamenti culturali e politici e subito pronti a “cavalcare” il possibile nuovo, per fare denaro. Anche questa è prostituzione, molto più pesante di quella di strada: prostituzione dei rapporti umani. Tanti avvoltoi che si buttano sulla preda. E’ l’ipocrisia nei rapporti umani, che non risparmia le istituzioni: tutto è comprabile!
Vedo le ragazze sulla strada e spesso passando vedo i clienti italiani contrattare con loro. Nella nostra zona sono spesso anziani, persone che probabilmente nella loro vita familiare sono nonni da molto tempo. Uomini con mogli stanche e non più avvenenti…allora è così facile comprare la ragazza bella e giovane. Con un po’ di denaro si compra la bellezza, ma non l’amore. Si compra un corpo ma non un’anima… Ci sono i rapporti furtivi, nell’oscurità della notte in un angolo nascosto di una traversa o nell’alberghetto compiacente. Spesso con la paura del cliente di essere riconosciuto. Non sto esprimendo un giudizio morale sulle persone, in fondo siamo tutti piccoli e miseri. Ieri dovendo fare una relazione contavo il numero delle ragazze passate per la nostra casa di “riabilitazione”, più di una trentina. Alcune hanno fallito, altre con il permesso di soggiorno si sono a fatica inserite. Ma scrivendo questo mi viene da sorridere pensando : quando faremo case di riabilitazione per i clienti ?
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