FinestraSud

Manifestazione a Roma per i diritti dei migranti

1500 neri a Roma

Richiesta una risposta rapida alla domanda di asilo e una regolarizzazione della posizione amministrativa
23 dicembre 2004
Autore: uno dei manifestanti
Fonte: Comboniani Castel Volturno - 23 dicembre 2004

Era la mattina del 4 dicembre quando nelle stazioni ferroviarie di Napoli, Caserta, Aversa e Villa Literno circa 1500 Africani cominciammo a radunarci: più della metà di noi eravamo residenti a Castel Volturno. Accompagnati da amici italiani di varie associazioni ci stavamo dirigendo a Roma per partecipare ad una manifestazione nazionale di immigrati per reclamare il rispetto dei nostri diritti. Abbiamo riempito i treni delle 9.00, delle 11.00 e delle 13.00. E, giunti a Roma, ci siamo uniti a migliaia di immigrati provenienti da varie parti dell’Italia ed abbiamo sfilato con tutta l’allegria ed i colori che ci sono tipici dalla stazione fino a Piazza Venezia.
Poi, quando già faceva buio, mentre tutti gli altri tornavano alle loro città, come già avevamo programmato da tempo, siamo rimasti a Roma. Per le donne e i bimbi, dopo molte insistenze, il comune di Roma ha offerto alloggio in un hotel mentre noi uomini ci siamo adattati a dormire per terra nei capannoni abbandonati degli ex mercati generali. La mattina dopo ci siamo ritrovati nella piazza Ss.Apostoli. Alcuni dei manifestanti in corteo a Roma


Nella chiesa di quella piazza i Frati Francescani Conventuali ci hanno accolto per una celebrazione domenicale animata dai sacerdoti che ci accompagnavano.
Poi, durante la giornata, abbiamo fatto una visita a Palazzo Chigi ed un’altra al Campidoglio sotto gli occhi di una polizia che guardava con timore e sospetto centinaia di africani che si muovevano cantando, suonando e gridando qualche slogan per le vie di Roma.
Il Lunedì mattina rieccoci di nuovo in Piazza Santi Apostoli dove la polizia ci ha ristretto lo spazio vitale perché non disturbassimo l’entrata ad una sala dove nel pomeriggio ci sarebbe stata un’importante riunione di politici.
Tutti quei personaggi importanti sono passati davanti a noi dando l’impressione di non accorgersi neppure di quello strano affollamento nero!
La cosa è normale. Gli immigrati non interessano ai politici perché non possono votare e così possono permettersi di ignorarli.
Quel Lunedì era per noi il giorno più atteso perché una delegazione nostra sarebbe stata ricevuta al Ministero degli Interni.
Le nostre attese erano soprattutto due.
Diverse centinaia di noi erano in attesa di una risposta alla nostra richiesta di asilo politico: chiedevamo una rapida risposta alla nostra domanda e nel frattempo l’autorizzazione a lavorare per poter vivere onestamente, autorizzazione che per ora ci viene negata.
Altre centinaia di noi sono già da tempo venditori ambulanti ma vivono sempre nel timore di essere arrestati perché non ci vogliono mettere in regola i documenti e siamo stati esclusi anche dall’ultima sanatoria del 2002.
L’incontro al Ministero c’è stato verso le 12,00 ed è durato circa due ore.
Il Ministero si è rifiutato di mettere in regola le centinaia di venditori ambulanti anche se già da anni presenti sul territorio.
Per i richiedenti asilo ha fatto delle promesse per i primi mesi dell’anno prossimo: bisognerà continuare ad insistere ed a fare pressione perché almeno quelle siano mantenute.
Lunedì sera, riempiendo due treni, siamo tornati in Campania.
Abbiamo sofferto tre giorni di pioggia, di freddo, di fame e di stanchezza abbiamo sperimentato quanto i politici di tutti gli schieramenti si interessino molto poco ai nostri problemi.
Abbiamo avuto la sensazione che tutti aspettavano solo che ce ne andassimo per liberarsi di una presenza scomoda nella capitale.
Abbiamo vissuto una bella esperienza di popolo unito in cammino in cerca di più rispetto per i nostri diritti umani.
Ci rendiamo conto che c’è ancora molto da camminare per potere essere accolti in Italia con dignità

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