1 giugno 2007
MOSTRA FOTOGRAFICA DI BARBARA MILLUCCI
GALLERIA BOCCA DI DAMA -ROMA
31 maggio 2007
l grande psicoanalista italiano racconta di sé attraverso i suoi studi, le scelte, i suoi libri ma soprattutto attraverso il suo lavoro di analista. Secondo Carotenuto, se l’arte è una continua risposta agli interrogativi che l’artista si pone durante il percorso della sua esistenza, anche la psicoanalisi ha un grande valore autobiografico perché il destino del paziente e quello dell’analista si fondono in una ricerca mirata alla trasformazione reciproca. Il testo si conclude con una serie di riflessioni sui mali del nostro tempo: la solitudine, la vecchiaia e la morte.
30 maggio 2007
Autore : Blengetti Renato
Tip.Gengraf Genola -Cn 2006
pagine 191
29 maggio 2007
16 aprile 2007
In morte di Kurt Vonnegut
15 aprile 2007
Vincitore di prestigiosi premi letterari e rappresentato con enorme successo in molti importanti teatri italiani, L’uomo dei sogni narra l’incontro tra un noto psichiatra, studioso di una rivoluzionaria teoria sull’origine dei sogni e un misterioso individuo che gli assicura straordinarie rivelazioni a sostegno delle sue idee. Ma dal passato emergono strane coincidenze e il filo della memoria si lega a una irrefrenabile ansia di vendetta. E così, l’intrigante evolversi della vicenda, in un’atmosfera da Vienna anni ’40, procede con le caratteristiche dello psicodramma, quasi un giallo mentale, ma anche un caso clinico e umano dai risvolti inattesi. Un omaggio dell’autore a Jacob Levi Moreno, inventore dello psicodramma, grande personalità del ’900 e uno dei padri della psicologia moderna.
Claudio Forti nasce come medico ma si dedica ormai a tempo pieno al teatro. Ha scritto undici lavori teatrali, rappresentati da compagnie nazionali in importanti teatri italiani tra i quali il S. Babila di Milano, il Valle e il Vittoria di Roma, il Comunale di Treviso, il Pezzani di Parma. Tra le sue opere: Edmund Kean, Truthful, Mary Frankenstein e il libretto per l’opera Salvo D’Acquisto.
15 aprile 2007
In questa pièce teatrale, Roald Hoffmann riflette sulle responsabilità sociali di scienziati e artisti. Friedrich Wertheim, chimico di origine tedesca, si toglie la vita dopo aver scoperto che un gruppo di terroristi ha utilizzato una neurotossina di sua invenzione per commettere un genocidio. Le circostanze e le ragioni della sua morte sconvolgono profondamente la vita di tre persone a lui vicine: sua figlia Katie, anche lei una scienziata, ma con idee molto diverse sulle proprie responsabilità; il suo partner, Stefan, un artista concettuale e la seconda (ed ex) moglie Julia.
In 26 scene, rapide e frammentate, i tre personaggi s’interrogano sulle ragioni del suicidio, scoprendo scenari inaspettati. Divisi dai ricordi e da un passato segnato dalla morte, i tre cercheranno di resistere alle trasformazioni che l’evento porta con sé, finendo col modificare i rapporti reciproci.
Roald Hoffmann, chimico statunitense di origine polacca, ha studiato alla Columbia University e a Harvard. Nel 1962 ha sviluppato insieme a Robert Woodward le regole che spiegano alcuni meccanismi di reazione, per le quali ha ricevuto il Premio Nobel nel 1981. Attualmente insegna alla Cornell University di New York, dove si interessa di proprietà e comportamenti di sostanze organiche e inorganiche e dei materiali. Da sempre impegnato nella divulgazione scientifica, è anche autore di numerose opere di poesia e di teatro.
12 marzo 2007
Autrice: Katia Debora Melis
Casa Editrice: La Riflessione
Scheda libro: Penombra (LA Riflessione editrice, 10 euro)è il libro d'esordio poetico di Katia Debora Melis, con introduzione del critico Letterario Duilio Caocci che così esordisce:"A dispetto del titolo dimesso, Penombra, che ci promette crepuscoli e chiaroscuri, approdi quieti e sussurri minimi, la raccolta di Katia Debora Melis si nutre di un ampio immaginario pittorico e obbliga spesso la parola poetica ad impastarsi sinesteticamente con le varie frequenze della luce."
5 marzo 2007
“A oltre quarant’anni di distanza dalla sua invenzione, il laser continua a creare intorno a sé un’atmosfera mista di curiosità e meraviglia. La curiosità è essenzialmente alimentata dal fatto che nuovi tipi di laser vengono ancora oggi inventati e nuove, affascinanti, persino impensabili applicazioni vengono continuamente introdotte. Il senso di meraviglia, cui non si sottrae anche il lettore meno informato, deriva soprattutto dal carattere pervasivo del laser: non esiste infatti campo della scienza e della tecnica che non sia stato influenzato, a volte in maniera rivoluzionaria, da questa invenzione.”
2 marzo 2007
Frank Wilczek
I pattern delle onde che descrivono i protoni, i neutroni e tutti i loro parenti ricordano le vibrazioni di strumenti musicali, e in effetti le equazioni matematiche che governano questi due domini, superficialmente molto diversi, sono in realtà molto simili. Quest’analogia musicale risale alla preistoria della scienza: già Pitagora scoprì che le note armoniose sono quelle suonate da corde le cui lunghezze sono in una semplice relazione numerica, mentre Keplero trascorse anni in tediosi calcoli ed erronee ipotesi alla ricerca dell’armonia nascosta dell’universo.
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