28 settembre 2006
Ciò che giornalmente assorbiamo dal tubo catodico ci influenza e può farci star male e offuscare la nostra capacità di opinione. Questo libro ne è la Prova.
21 settembre 2006
David J. Gross, fisico americano vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 2004, ci racconta gli esperimenti e la collaborazione con il suo team che gli hanno permesso di scoprire la libertà asintotica nella cromodinamica quantistica e le sue fondamentali implicazioni. In particolare la QCD ha permesso di investigare la storia dell’Universo nei suoi primi momenti: prima di essa non si riusciva a risalire se non a duecentomila anni da questo evento che ha dato origine all’Universo.
Il testo è arricchito da un illuminante glossario (una novità già presente da qualche tempo) che spiega ai non addetti ai lavori i termini scientifici principali e presenta i protagonisti storici della fisica quantistica.
Intanto il 2006 si profila come l’anno dei Nobel per Di Renzo Editore. Dopo Arno Penzias e David J. Gross, sono in preparazione dialoghi con Clive W.J. Granger, premio Nobel per l’Economia, Frank Wilczek e Martin Perl, entrambi Premi Nobel per la Fisica e Michael F. Atiyah che il Premio Nobel per la Matematica non l’ha vinto solo perché non esiste, ma si è aggiudicato l’Abel Prize, considerato da tutti il suo equivalente.
21 settembre 2006
nuovo protagonista dei DIALOGHI, la collana edita da Di Renzo Editore che raccoglie interviste a personaggi del mondo della scienza e della cultura, è interessante non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto da quello personale. S. James Gates Jr. è infatti un fisico afro-americano che ha studiato al MIT e al Caltech mentre negli USA impazzavano le proteste contro la segregazione, in un percorso a ostacoli che lo ha portato a superare barriere sociali e razziali.
Gates, che si occupa di uno degli sviluppi più interessanti della fisica contemporanea, la supersimmetria, è al suo primo libro divulgativo. “Da dieci anni a questa parte ricevo molte proposte,” ha dichiarato Gates, “ma finora avevo sempre declinato l’invito. Non volevo essere uno di quegli scrittori che non sono in grado di trasmettere un messaggio. Qualcosa nei Dialoghi, però, e nella personalità dell’Editore, mi ha convinto che un libretto di questo tipo avrebbe avuto particolare valore. E mi auguro sinceramente che abbia successo.”
Intanto, continuano gli sforzi della casa editrice romana, che annovererà tra le sue prossime pubblicazioni, interviste-dialogo a Michael F. Atiyah, Luca Cavalli-Sforza, Martin Perl, Clive W.J. Granger, Frank Wilczek e altri ancora. “Il nostro obiettivo è di arrivare a 100 titoli,” dice l’Editore Sante Di Renzo, “tutti di qualità, per poi ripartire per altre avventure.”
30 agosto 2006
una bella scoperta di un esordiente italiano, un romanzo da leggere tutto d'un fiato...
dal sito dell'autore:
un pendaglio che Maria appende al collo di Gesù poco dopo la sua nascita custodisce un segreto che potrebbe cambiare la storia
4 agosto 2006
4 agosto 2006
31 luglio 2006
27 luglio 2006
E' la narrazione della fuga metaforica di un puledro dal "recinto" delle convenzioni, della legge dell'apparenza e delle sovrastrutture, accettate troppo spesso al prezzo della rinuncia alla libertà.
21 luglio 2006
Libro a cura di Marc Milani e Alda Teodorani, realizzato in collaborazione con Emergency
18 luglio 2006
Chi era il padre italiano di cui Bob Dylan parla nella sua autobiografia? Era un emigrato calabrese, cosentino di Domanico, che nel 1933, quando aveva diciotto anni, approdo’ a Ellis Island. Si chiamava Mike Porco. Sul finire degli anni ’50, egli riusci’ ad acquistare il Gerde’s, un bar ristorante situato al centro del Greenwich Village, il quartiere bohemien di New York.
Il locale divenne ben presto luogo di ritrovo di intellettuali anticonformisti, come Allen Ginsberg, di giornalisti d’avanguardia, come Robert Shelton, primo critico musicale del New York Times, e di musicisti controcorrente, come Cisco Houston, Phil Ochs e Dave Van Ronk. Shelton suggeri’ al proprietario del Gerde’s di istituire una ribalta per folksinger esordienti. Cosi’ il Gerde’s divento’ il Gerde’s Folk City, ossia il punto di riferimento esclusivo per gli appassionati del folk.
Andato via da casa, Bob giunse al Gerde’s. Chiese di esibirsi. Mike gli accordo’ un po’ di spazio. Il giovane folksinger riscosse successo. Era il mese di febbraio del 1961.
Bob aveva bisogno della tessera sindacale per essere scritturato. L’impiegato della Musicians Union noto’ che il giovane era ancora minorenne. Non gli avrebbe potuto rilasciare la tessera senza la firma del padre. Bob disse di non avere nessuno al mondo. Mike, che lo aveva accompagnato, firmo’ come tutore. E pote’ garantirgli il primo contratto della carriera.
Una successiva recensione di Shelton attiro’ l’attenzione di John Hammond, il grande produttore discografico della Columbia. Hammond non si lascio’ scappare il geniale folksinger. E per Bob Dylan fu il definitivo decollo.
L’emigrante e il vagabondo on the road: il libro ne romanza la vicenda, sin qui inedita. E lo fa con un’agilita’ che al lettore non concede tregua. Emigrato on the road come si sentira’ pure lui, all’incrocio della grande trasformazione culturale di quegli anni.
“Il calabrese che fece grande Bob Dylan”
di Luigi Michele Perri e Bruno Castagna
edizioni Klipper/Cosenza
Prezzo di copertina: 12 euro
Sociale.network