Forum: Lettere
Flauto.
Suona il flauto, tra gli echi della grande chiesa gremita di folla. Le note dapprima nascoste, sovrastate dalla voce squillante dell'oboe; e poi attaccando in un assolo melodioso e modulato, che vibra nel cuore animando sentimenti di commozione, ricordi e immagini di esperienze di ragazzo, sogni e ideali nascosti e svelati nel tempo, vita che scorre in un lampo, storie di un io che sembra dimenticato ma che d'improvviso riappare...
Note francescane quelle, tratte da un antico film famoso, quel "Fratello sole sorella luna" che adesso appare come un'icona sbiadita e sviolinante quasi da romantico buonismo; ricordo pellicole più recenti e sicuramente più rudi nella ricostruzione delle vicende e del personaggio - come pure rammento il libro "Io Francesco" di Carlo Carretto, quasi autobiografia del santo di Assisi permeata della spiritualità tipica dell'eremita di Spello di cui ebbi modo già di parlare.
Ma la penna corre per rammentar qualcos'altro, i ricordi di io ragazzo quasi proiettati nell'immagine della persona che, adesso, vibra le note che salgono su, per le alte volte della chiesa.
Quante volte la mente mia vagava, nella certezza di una fede semplice, francescana appunto; e quante volte appariva semplice il significato di quella trascendenza che, invece, a cuor maturo, più difficoltosa si svela. Ma della passata giovinezza, e delle emozioni del mio spirito giovane che correva nel gioioso desiderio di cambiare il mondo, ecco, un'immagine di riuscita attesa, in me uomo maturo e padre, vedo sicura e felice.
Perché colei che melodiosamente suona, e che ritorna in me l'emozione del passato, e trascina i ricordi in una consapevolezza che non tutto s'è perduto tra le strade della vita, è parte di me stesso.
Mia figlia.
E la ruota della storia, ancora, ricomincia a macinare.
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