Forum: Lettere
Il pirata fragile
Sei stato in grado d'appassionare anche me. Io che il ciclismo ho sempre preferito praticarlo, piuttosto che vederlo praticare. Ma guardarti volare su per le salite con l'immancabile bandana in testa, aveva qualcosa di magico. Stringevi i denti e iniziavi a salire. Erano queste le tue fughe. In salita.
Hai seminato fans in tutta Italia. Tutti ti lodavano, ti amavano, ti esaltavano. In migliaia ti hanno festeggiato quando hai vinto Giro&Tour. Eroe delle due ruote. Non ce n’era per nessuno.
Poi un giorno la tua stella si è offuscata. Infortunio. Doping. Pian piano hai smesso di stare sotto i riflettori e molti dei tuoi ammiratori si sono dileguati. Eroe in decadenza.
Quanta difficoltà nel ritrovare gli stimoli e rimettersi in gioco. Ma l'hai fatto. Ci hai provato. Pian piano sei tornato in sella. Ma gli anni d'oro sono passati. L'eroe è caduto. Dov'è finita la gloria? E le scritte sulla strada? E le pacche sulla schiena? L'eroe non è più eroe. Pian piano l'oblio ti ha inghiottito. E di te non s’è sentito più parlare.
Fino a quel giorno. Giunta all'improvviso la notizia della tua morte. Solo. In una camera d'albergo. Di Rimini. In bassa stagione. Non poteva esserci scenario più desolante e ingrato. Si parla di overdose. L'eroe ucciso dalla Bianca Signora.
Strana la vita, Marco. Ora tutti si ricordano di te. Sei di nuovo sotto i riflettori. Ma nel modo peggiore. Penso a chi ti ha esaltato quando eri il numero uno e poi ti ha abbandonato quando è arrivato il declino, a chi ti ha idolatrato prima e snobbato poi.
Sai Marco, c’è chi non si rende conto che un eroe è prima di tutto un uomo. Con i suoi problemi e le sue difficoltà. Con i suoi momenti di rottura e il suo bisogno d'aiuto. C’è chi proprio non riesce a capire che anche gli eroi possono essere fragili...
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