Forum: Lettere
i racconti-bonsai di 73vic
il marziano in cattedra
IL FAMOSO AVVISTAMENTO DEL 2006
A distanza di cento anni forse è finalmente possibile parlare del famoso avvistamento del 2006. Tutte le religioni erano state allertate per l’evento, le apparizioni e le profezie s’erano moltiplicate e tutti gli indizi indicavano lo stesso giorno e lo stesso luogo. E una moltitudine convenne nel luogo prescelto, inutile fu ogni tentativo di dissuasione per arginare l’afflusso. Milioni di persone con ogni mezzo giunsero nella valle predestinata. Le troupe televisive coi loro sponsor in prima fila, poi i massimi esponenti di tutte le religioni, dietro le folle dei fedeli e ai lati della valle i predicatori televisivi che dal vivo e in rete arringavano i loro seguaci. La mattina era avanzata e mentre le elioambulanze portavano via i morti e i feriti schiacciati dalla folla, un triangolo luminoso nel cielo apparve e tutti si resero conto che era un triangolo mistico. La moltitudine ondeggiò esultante: chi urlava, chi cantava, chi pregava, chi si cospargeva il capo di terra, chi s’inginocchiò, chi si frustava…
La luminosità si condensò pian piano in una forma che assunse la sembianza dell’Arcangelo Gabriele e poi prese forma e sostanza. Un Arcangelo alto più di trenta metri con in mano una spada di fuoco. A questo punto tutti erano per terra prostrati e le loro fronti toccavano il suolo. L’Arcangelo parlò e ognuno l’udì nella propria lingua, sia chi era convenuto nella valle, sia i telespettatori nei loro salotti. In poche parole il disprezzo del Creatore per l’uomo fu espresso chiaramente e senza appelli dall’Arcangelo.
Mentre pian piano le folle deluse diradavano lasciando i propri morti sparsi per la valle, l’Arcangelo continuava ad inviare ondate di disgusto nei confronti dell’umanità. A quel punto anche le troupe coi loro sponsor e i predicatori televisivi, chiusero le apparecchiature e se n’andarono.
Da allora chiese, templi, sinagoghe e sedi di partiti politici, uno ad uno sono stati chiusi.
Col suo messaggio Dio è stato chiaro: non vuole avere più niente a che fare con noi. Il ripudio è stato netto, inequivocabile e definitivo: ne abbiamo preso atto.
73vic
IL N°1500 – LETTERA A URANIA
Urania carissima,
dopo un paio di millenni ti scrivo per renderti edotta che qui sulla Terra non sei stata dimenticata del tutto. In Italia, ove io vivo – l’Italia è quella penisola con Roma, ricordi? – in Italia dicevo c’è una collana di libri di fantascienza che dal 1952 dopo Cristo esce col tuo nome e, in questi giorni sta festeggiando la sua 1500esima uscita. Cristo lo ricordi vero? è quello che vi ha mandato tutti in pensione. Comunque questa notizia può essere per te un breve sprazzo di luce, so che da voi nella casa di riposo Olimpus, molti sono gli dei in piena crisi per esser caduti nell’oblio. E anche semidei, per non parlare di quelle altere entità della Genesi. Questi onnipotenti non li ricorda più nessuno, per te dunque, che eri solo una musa è una bella rivincita, no? Qui adesso ci sono nuove divinità, ma penso che tra non molto vi raggiungeranno per dimorare per la restante eternità nella Casa dei dimenticati. So che alcuni degli ospiti che con te dimorano, sperano di risollevarsi ancora una volta coi bastoni da preghiera. Fossi in loro non mi farei troppe illusioni: i bastoni sono presenti solo in letteratura. Prima ho parlato di fantascienza, ma tu questo termine non l’avrai mai sentito, te lo spiego in due parole: mescola le vostre storie dell’Olimpo con la tecnologia extraterrestre di R, ambienta il tutto nel futuro, e voilà! Ecco la fantascienza.
Ti manda comunque un bacione, il tuo per sempre
73vic
SIAMO MARZIANI O CAPORALI?
L’invasore vegano chiamò a rapporto i coloni. Giunsero in fretta al suo ufficio: umanità oggi, priva d’identità.
Uno ad uno sfilarono davanti alla sua scrivania, prima si genuflessero, poi descrissero con mosse e gesti il proprio costume, che quel giorno avevano selezionato proprio in omaggio all’appello del vegano.
C’era un pirata, un generale napoleonico, un improbabile Superman, tre Pulcinella e un astronauta.
Le femmine furono più fantasiose: una farfalla, due odalische nude, una Biancaneve e tre Madonne.
L’invasore vegano li osservò attentamente, li scandì, ne selezionò gli aspetti culturali, li memorizzò e infine li congedò con noia.
Rimasto solo s’avvicinò ad uno specchio, oggi lui cos’era? Aveva un dubbio: marziano o caporale?
Il computer domestico perplesso, preferì tacere.
73vic
LO SPAZIO TIRANNO
Il cubo più non la conteneva: le sue pareti emanavano dolore, la compressione aveva raggiunto l’apice. Erano eoni che andava ingrandendo, ora si era giunti al punto di rottura.
Tutti i suoi tentativi di trasformare il contenitore in un tesseratto, che avrebbe risolto i suoi problemi, erano miseramente falliti.
Si preparò così a terminare i suoi tempi, si rassegnò a morire soffocata a causa dello spazio tiranno. Infine, in preda ad una confusione crescente, non seppe più a quale divinità rivolgersi.
73vic
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