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Forum: Lettere

25 novembre 2006

Quando la partecipazione e il divertimento hanno un nome: IrRadiARCI!

6-7-8 ottobre 2006 - Festa di Arci Masaniello a Saviano
Autore: Giacomo Ambrosino


Cari amici e care amiche, Vi scrivo questa lettera per raccontarvi ciò che è accaduto durante “IrRadiARCI”. Ma non sarà una crono storia degli eventi, minuto per minuto; piuttosto è la mia necessità di farvi entrare nel nostro mondo, pieno di cultura, pace, solidarietà e partecipazione

Cari amici e care amiche, Vi scrivo questa lettera per raccontarvi ciò che è accaduto durante “IrRadiARCI”. Ma non sarà una crono storia degli eventi, minuto per minuto; piuttosto è la mia necessità di farvi entrare nel nostro mondo, pieno di cultura, pace, solidarietà e partecipazione. Tanti anni fa il grande cantautore Giorgio Gaber cantava: “Libertà, è partecipazione”. Una frase che mi è ritornata in mente durante la preparazione della festa, durata 3 giorni organizzata dalla Radio Arci Masaniello di Saviano. Come parte attiva dell'organizzazione, vorrei svelarvi alcuni segreti, che poi non risultano neanche essere tali. Ma amo definire così quegli aspetti che alla fine ci hanno totalmente sorpreso e messo ko tutti i dubbi e le perplessità che avevamo riguardo quel tipo di festa. E' stata una scomessa, forse una delle più belle della nostra vita. Una scommessa che ci ha dato modo di essere carichi di energia per 3 giorni di fila, senza fermarsi mai; dico 3 giorni ma non voglio mettere in conto tutti gli altri che ci hanno fatto rincorrere il tempo che scorreva avvicinandoci all'evento. Il primo aspetto di quella scommessa è stata decisamente il cambio di guardia di uno dei cavalli di battaglia dell' Arci: “La Sagra dello Struzzo”. Un cambio spinto innanzitutto dal desiderio di creare uno spazio dove la popolazione potesse partecipare di più e poi dalla consapevolezza che quella sagra, oltre ad essere comunque apprezzata, fosse una delle tante organizzate nello stesso periodo. Basti pensare che soltanto tra settembre e ottobre ci son stati ben 4 o 5 eventi gastronomici. Quindi, la domanda che ci siamo posti è stata: perchè limitarci alla classica sagra? Il secondo aspetto è stato il luogo, cambiato sia per ragioni economiche sia per questioni pratiche. Ed è stato meglio così, abbiamo riqualificato il campetto parrocchiale, troppe volte lasciato abbandonato. IrRadiARCI è un cantiere aperto, una fabbrica di idee, una catena di montaggio che è partita nei giorni 6-7-8 ottobre e che non smetterà mai di funzionare. Mentre scrivo, spero tanto che qualcuno di voi sia venuto alla festa e che abbia portato i propri bambini. Lo spero perchè grazie a loro lo spirito di quei 3 giorni si è riempito di gioia e voglia di divertirsi; grazie a loro io, 25enne con la barba, mi son sentito come loro, catapultato in uno spazio dove tutti potevano fare ciò che desideravano: disegnare vicino ad un muro, giocare a scacchi, assistere a spettacoli di arte circense, spettacoli teatrali, spettacoli di musica popolare e assaggiare tante prelibatezze tra cui anche prodotti equo solidali. Per i grandi invece, diciamo che sono stati un po' trascurati, e forse è stata una nostra pecca ma, per quanto mi riguarda, non mi preoccupo, anzi, sono felice che siano stati i bambini (scusate se mi ripeto) il motore di questi 3 giorni, carichi di una forza incredibile. Sono loro il nostro futuro, perchè non aiutarli ora a crearselo buono? Durante la festa, chi ha avuto modo di esserci, sono state realizzate molte cose dai ragazzi dell' Arci: a partire da “RifiutARCI, il laboratorio di cortometraggio che ha dato vita ad un corto molto simpatico e attento al sociale; “ImpressionARCI”, il laboratorio di fotografia durante il quale son state scattate delle foto che son diventate dei veri scatti d'autore pieni di ironia e simpatia; il laboratorio di pittura, il karaoke e la radio, Radio Arci la quale, ancora in fase iniziale, sta cercando di crescere per essere più presente sul territorio. Abbiam bisogno di creare qualcosa di alternativo in questo paese, c'è bisogno di una scossa che lo desti dal torpore in cui si è ficcato, e tirarlo fuori, farlo reagire, fargli dire no a ciò che lo sotterrando; c'è bisogno di una cultura di pace, solidarietà, difesa dell'ambiente e del territorio e un buon attivismo. Noi dell' Arci abbiam realizzato qualcosa di divertente e partecipativo che ha un nome: IrRadiARCI. Abbiam dato una scossa, o almeno ci abbiamo provato...ora dovete essere voi, parte della società civile ad organizzarvi in forum, coordinamenti e associazioni per dare una nuova vita a Saviano.

Un saluto equo vostro dj moleskine

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