Forum: Libri
COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO
Terzo titolo della collana Sinergika dopo i volumi Foto dal Futuro e La scuola che voglio, questo lavoro prende le mosse dalla percezione di un mutamento che è in atto e che riflette il proprio influsso sui luoghi dell’educazione, della formazione, del lavoro, che si muove a spirale andando ad abbracciare i grandi spazi della vita umana.
Sempre più in questi ultimi anni, difatti, la letteratura e la pubblicistica sull’apprendimento hanno incalzato e fatto da amplificatore a tutta una serie di bisogni che gran parte della società ha ritenuto come emergenti. Sono andate a ri-definirsi quindi quelle condizioni per la ricomparsa della possibilità di pensare e agire un bene comune condiviso rafforzando così l’attenzione su quelle modalità cooperative di apprendimento che sono quasi un ritorno a prassi comunitarie originarie.
Alla base del volume vi è il confronto tra l’abitudine italiana di considerare i percorsi di apprendimento come esperienze individuali e le sperimentazioni, che avvengono altrove, di una teoria e una prassi dell’apprendimento come percorso reciproco e cooperativo con il risultato che il modello piramidale tradizionale non sembra più in grado di rispondere ai bisogni e assistiamo alla nascita naturale di Comunità di apprendimento.
Vi trovano spazio quindi la riflessività, la contaminazione e l’idea che la stagnazione dei processi di apprendimento chiusi esclusivamente nei luoghi tradizionali, o all’interno dei compartimenti impermeabili dei singoli settori, oggi non consentano l’aprirsi ai bisogni reali delle organizzazioni e tanto meno a quelli degli individui.
In linea con le riflessioni precedenti Comunità di apprendimento va a cogliere e sintetizzare in maniera originale le ultime esperienze teorico-pratiche nel campo della formazione, della sociologia delle organizzazioni, dell’educazione degli adulti e della psicologia del lavoro e si distingue come prodotto per chiunque senta, dal punto di vista professionale, la necessità di porsi continuamente in gioco.
Ma il libro non vuole parlare di lavoro piuttosto prova ad essere l’inizio di una riflessione nel tentativo di capire come i lavori, che si pluralizzano e si diversificano nella post modernità, si possano relazionare secondo modalità differenti da quelle attuali e come le persone possano diventare protagoniste di un nuovo modo d’imparare.
Lo scritto si aggrappa fortemente alla situazione contingente e, pur non volendo essere critica che tenta di farsi cuneo per diventare elemento di frattura – non scioglie nodi con la superbia di chi si fa giudice e giustiziere –, propone un altro punto di vista possibile sul modo di affrontare il progredire ricorsivo delle incertezze valorizzando la ricerca e lo scambio dei significati tra soggetti e rifiutando atteggiamenti solipsistici.
In conclusione il libro è un buon punto di partenza per chi, professionista o meno, volesse cominciare una riflessione sulla propria crescita in ambiti cooperativi dove reciprocità e socializzazione delle conoscenze, contaminazione dei vissuti e valorizzazione delle differenze vanno ad accrescere e consolidare l’esperienza individuale.
Commenti
Inserisci il tuo commento