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cagliari passeggiate semiserie
pag. 252 - euro 15,00 isbn 9788895164762
la riflessione - davide zedda editore
www.lariflessione.com
Questo libro potrebbe essere definito una narrazione, un racconto lieve e assieme appassionato mentre si passeggia per le vie del quartiere della Marina di Cagliari. Una passeggiata che si snoda raccontando di fatti ed eventi spesso remoti, ricordando antiche storie e rivivendo con personaggi e con persone che hanno animato, animano ancora oggi la Marina. Una passeggiata che vuole scoprire chi sono i Baylle, i Porcile, gli Arquer che danno nome alle sue vie, cosa ci raccontano le sue strade strette e lunghe, le sue chiese, i suoi edifici.
La narrazione si dipana sul filo dell’ironia che, divertente e sorridente, pervade tutto il libro e certamente rende più piacevole la lettura per altro motivata da uno stile lineare e accattivante. Ma appare evidente che dietro questo stile garbatamente ironico si celi una preparazione ed una riflessione rigorosa, attenta e documentata. Del resto la ricca bibliografia e il glossario posti al termine del lavoro sono una evidente testimonianza dello studio e della ricerca documentale fatta dall’autore che aggiunge di suo alcuni ricordi e non poche testimonianze di protagonisti, non importa quanto grandi, del quartiere.
Un lavoro solido e denso, una passeggiata ricca di richiami storici puntuali e documentati che però viene curiosamente definita semiseria. Una contraddizione sembrerebbe, forse una scelta editoriale in contrasto con gli intendimenti dell’autore. In realtà è ancora l’ironia dell’autore a venirci in soccorso. Egli infatti fa comprendere al lettore che le narrazioni, i fatti, pur rigorosamente documentati e non certo manipolati o stravolti, non sono tuttavia presentati con altrettanto rigore storiografico.
In altre parole, ci racconta tra le righe l’autore, se si vuole parlare in termini storiografici dell’isolamento dei sardi che continua ad essere una delle costanti più affliggenti del nostro sentirci isolani ecco che il Nonnis avrebbe dovuto definirne caratteri e limiti, rilevare la vastità e la profondità del fenomeno, avrebbe dovuto storicizzare la situazione e regionalizzarla, avrebbe dovuto effettuare analisi comparate con altre aree del Mediterraneo per delinearne somiglianze o differenze e così via di questo passo.
Niente di tutto ciò è nel libro. Questo si dipana elegante e sempre interessante attraverso la narrazione di contatti, di scambi economici e commerciali, di influenze culturali, di aperture con l’esterno, di partecipazione attiva, talvolta sofferta, alle vicende umane. Sotto questo profilo il quartiere della Marina, che emerge come una comunità viva, non marginale, partecipe della storia di lunghi secoli, diviene un pretesto, o meglio, posto com’è davanti al mare con un porto millenario di cui viene narrata una gustosissima storia, diventa anche un simbolo per ripensare la nostra vicenda di sardi in maniera meno lamentosa e piagnona e criticamente più consapevole di quanto abbiamo saputo e sappiamo fare. Si delinea così un quartiere che ha visto convivere nei suoi lunghi secoli di vita, sardi, fenici e punici, romani ed italici, ed ancora sardi con vandali, nordafricani e bizantini e poi con i sardi, pisani, valenzani, e genovesi, maiorchini, catalani, italiani ed altri ancora. Un presenza ed una frequentazione che testimonia la capacità del quartiere di assimilazione, di integrazione, di saper essere cosmopolita, capacità che in maniera diversa viene confermata anche oggi.
Un obiettivo forse pedagogico quello dell’autore condotto tuttavia senza alcuna pedanteria saccente e noiosa. Un libro fascinoso e simpatico che si fa leggere con crescente curiosità.
Ma quel che si rileva soprattutto dalla piacevole lettura di questo non romanzo è il sorriso affettuoso e giustificante con il quale l’Autore parla e sparla di questo caratteristico quartiere di Cagliari; infatti l’occhio ironico si sofferma a descrivere, direi quasi amorevolmente, i pregi e difetti del quartiere e dei suoi abitanti, traendo, e offrendo quindi al lettore , una storia travagliata e sofferta, ma ricca di umanità con storie tragiche, ma anche divertenti e poco o del tutto sconosciute ai più.
Emerge dall’insieme una visione autentica di Cagliari e del quartiere della Marina che piace a chi è e si sente Cagliaritano.
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