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BIENVENIDO - Riserva Moac
Tutto inizia nell'estate del 2002, quando nel villaggio della Riserva abitano in 5. Le idee sono già chiare: creare un luogo musicale dove riuscire a fondere passato e presente, suoni della provincia con quelli del mondo, tradizione e modernità. Un villaggio nomade aperto a tutti, dove la parola chiave sia "contaminazione". A quei cinque musicisti ben presto se ne uniscono altri due. Ognuno proveniente da percorsi musicali diversi. Pronti a scambiare le varie esperienze per realizzare quel progetto musicale che piano piano si va sempre più delineando.
Da una parte ci sono le origini, le radici, il forte legame che li lega alla propria terra d'origine, la provincia di Campobasso, da cui ha inizio tutto, il punto di partenza, espresso con il dialetto e con gli strumenti tipici della zampogna, della ciaramella e della fisarmonica, e dall'altra parte c'è l'accogliente apertura al confronto, alla contaminazione, al dialogo, espressi tramite l'utilizzo dell'italiano (affinché la loro musica raggiunga quanta più gente possibile), gli strumenti moderni e le sonorità del resto del mondo.
Un progetto che li ha portati, nel corso degli anni, a riscuotere numerosi consensi, di pubblico, di critica, di premi vinti: Arezzo Wave, MEI Fest, Folkntest, Sotterranea, Festival Interceltique de Lorient, solo per citarne alcuni, e l'importante premio Primo Maggio tutto l'anno, superando una selezione nazionale che ha visto partecipare ben 859 gruppi, che ha permesso loro di esibirsi lo scorso primo maggio in Piazza San Giovanni a Roma.
Il loro primo cd, "Bienvenido", prende vita nel 2005 e si apre con la musica nostalgica di una zampogna ("Introterra") che funge da introduzione al brano simbolo del collettivo musicale molisano, "Bienvenido en la reserva", che con la sua carica di allegra accoglienza dà il benvenuto al villaggio. Si prosegue con canzoni che vedono l'alternarsi di dialetto e italiano ("Ohi mama", "Viagge dent'e e fore"), di ritmi energici dove la solarità porta con sè anche un pizzico di malinconia ("Tiempe uguale", "Furturella", "Zobi la mouche", "Rumore di fondo"), di voglia di viaggiare ("Di vedetta sul mondo"), di denunce sociali ("Poli(s)tica", "L'oceanico", "Ungaretti"), di brani dal sapore antico ("Fuggita dal nulla").
Gli arrangiamenti originali, i testi profondi e la fusione della doppia voce maschile/femminile, rendono questo disco un progetto decisamente riuscito, in cui i ragazzi sono riusciti a dare un tocco di originalità al genere del folk che molto spesso rischia di essere ripetitivo. La Riserva Moac è abitata da: Fabrizio "Pacha Mama" Russo (voce), Mariangela "Maya" Pavone (voce), Roberto "Zanna" Napoletano (percussioni, fisarmonica, voce), Aldo "Zefiro" Iezza (zampogna, aerofoni etnici), Gianni "Kilone" Nardacchione (chitarra elettronica / acustica), Patrizio "Basko" Forte (basso), Oreste "Sir Amur" Sbarra (batteria, programmazioni).
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