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MEDICINA DEMOCRATICA CON MARESCOTTI
Medicina democratica esprime solidarietà al prof Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink che Emilio Riva proprietario dell’ILVA di Taranto, ha querelato ipotizzando il reato “procurato allarme” a seguito della pubblicazione dei dati APAT (Agenzia Protezione Ambiente e Servizi tecnici) sul mercurio a Taranto. Seconda la fonte pubblica citata da Marescotti – che nelle settimane precedenti aveva anche documentato il primato italiano di Taranto nelle emissioni di diossine - nel database INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e loro Sorgenti) si stima infatti una dispersione in atmosfera per la grande industria italiana di 2821 chilogrammi di mercurio, di cui il 49% proviene da Taranto.
“Dopo un'apposita disaggregazione dei dati statistici – ha informato Peacelink - è stato possibile determinare che tutti i 1385 chili di mercurio sono attribuibili proprio allo stabilimento Ilva di Taranto”. Con Marescotti l’ILVA ha querelato anche il segretario provinciale della Uil ionica Francesco Sorrentino e Giulio Farella del Comitato contro il rigassificatore per le affermazioni rilasciate nel corso di una conferenza stampa ai quali va anche la solidarietà di MD.
Il plateale atto di intimidazione, grave quanto inefficace, si propone di fermare l’attività di ricerca e di informazione indipendente sulle conoscenze in materia ambientale e sanitaria nella nostra realtà salentina. Inquinati, ammalati e in silenzio ci vorrebbe certo industrialismo italiano e le sue sponde politiche infastidite dal fatto che gruppi di cittadini, tra cui anche qualificati professionisti, sono impegnati a studiare e a denunciare i danni ed i pericoli per la salute.
Nei processi, sui giornali, nelle università si diffonde in questi anni un sapere scientifico costruito dal basso sul presupposto dell’interesse per l’uomo e non per il profitto giacchè, come andiamo imparando ogni giorno di più, la scienza non è neutra e non lo è mai stata.
GINO STASI
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